venerdì 25 dicembre 2015

Lisboa dia 3 - 21/12/2015: A Dança da Poupança..

Missione di oggi: comprare regalini nel paese della dança da poupança (la danza del risparmio)..
..W a Dança..
..la pantera nera..
Dopo la colazione respingente degli hotel moderni ci imbuchiamo fin da subito nella metro alla volta dello Estadio da Luz, lo stadio della luce, dove Eusebio ci consiglia di comprare la sua maglietta del Benfica per amici e parenti: altrimenti pallonate in faccia..
Consiglio ben accetto. Ma ci consiglia male su dove comprare l'acqua. Un centro commerciale dove vigono regole incredibili sulle code. Una fila unica, disperante, di portoghesi non certo amanti della fretta e casse a chiamata.. Affascinante, non avessimo poco tempo. Per fortuna ci sono le macchine automatiche per chi ha pochi oggetti: aiutati da non meno di 5 portoghesi riusciamo anche a pagare e ci involiamo verso la prossima meta, l'Alfama e la Cattedrale. Lasciato il sole della zona alta ci ritroviamo nelle nebbie oceaniche del Tago, da dove ci inerpichiamo verso le alture tra i vicoli arabi. Suggestivo, da mancare il fiato, viste le pendenze e i prezzi dell'oggettistica fatta a mano.


..glen glen dlen dlen..
La cattedrale è gotica, ma anche un po' romanica e costeggiata dai tram elettrici guidati da babbi natali in maniche corte. Non ci resta che salire ancora al castello munito da difese possenti: 8 euro e 50 per delle rovine? Battiamo in ritirata verso il meritato pranzo.
Avendo individuato il posto ("caratteristico", "per locali") ci introduciamo timorosi e l'omino tuttofare ci consiglia per del porco asado e delle polpette di bacalhau: il tutto con riso e patate fritte.
Ormai siamo pazienti e c'è tutto il tempo per osservare i lisboneti. Molto gentili, tanto che un vecchietto mi mostra, puntando il dito, dov'è il lavandino in bagno per lavarsi le mani e dove ci si asciuga. Non ce l'avrei mai fatta da solo..
Dopo il leggerissimo pranzo nel frantoio-friggitoria risaliamo con il tram elettrico fino ad altre chiese rigorosamente chiuse (in quanto è lunedì, e le chiese lavorano di domenica). Ci chiudiamo anche noi in noi stessi e in camera: il sonno ha la meglio..
..Warhol in salsa portoguese (al bachalau)..
Ne usciamo solo richiamati dalla potente voce del Fado. Vladimiro ci aveva prenotati un posticino in una incantevole strada per turisti bacalhau dove tutti ci invitano a mangiare da loro (dopo cena tutti ci offrono hashish e marijuana, e io sospetto di non essere vestito esattamente come un lord inglese dell'Ottocento).
Purtroppo la prenotazione è andata persa, ma troviamo ugualmente posto accanto a due polacche ubriache come cosacchi che ridono per oltre 45 minuti. Poi inizia il Fado, a tristeça, o scoramentu, a saudade.
Alla prima pausa utile ci volatilizziamo come beep-beep e scendiamo alla ricerca dell'ultima cosa che ci manca prima di lasciare Lisboa: la gingjinha.
Caratteristico liquore alla ciliegia venduto in locali specializzati frequentati da gente di dubbia vita.. Evidentemente come il sottoscritto..


Caro Pessoa, la verità è questa:
sai qual è la risposta al perché dell'universo
e al significato della vita e di tutto? 
C'è giusto il tempo di spiegare a Pessoa qualcosa sulla vita e sul significato della stessa, prima di ritornare all'hotel, racchiuso tra gli aerei che ci passano sopra verso l'aeroporto e il Nocturno 76: noto strip club, ma di cui trovo sempre la porta chiusa.. Se suono due volte penseranno sia il postino? Qualcuno sa quante volte suonano i postini in Portogallo?

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