lunedì 21 ottobre 2013

Curarsi con i libri

Due biblioterapie scritte per un concorso, curarsi con i libri, consistente nell'associare a una malattia una terapia a base di un libro.

Titoli alternativi: "Mamme, è arrivato il librino" e "La vita è quello che ti succede mentre sei occupato a farti i tuoi piani". 



..il gabbiano Jonathan Livingstone..
..un altro giro di giostra..

Acne juvenilis                                  
Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Livingstone

In caso di acne juvenilis dei vostri pargoli il rimedio più diretto, care mamme, è Il gabbiano Jonathan Livingstone.
È necessario possederne due copie. Una di queste può essere letta, direttamente dall’adolescente o, nei casi più disperati, da un genitore al proprio virgulto. L’altra copia va invece fatta a strisce oblunghe da applicare sul soggetto sofferente. Le strisce vanno tagliate seguendo il senso della scrittura e/o delle foto e apposte con delicatezza sulle tempie del giovane adulto. In questo modo, per osmosi e per contatto, il vero gabbiano Jonathan che vive in ognuno di noi verrà sollecitato ad emergere e crescere palesandosi nell’animo dell’adolescente, anche se questi ha ormai più di trent’anni.
Prima che questo rimedio risulti efficace è innanzitutto da accertare che il paziente abbiamo perlomeno sviluppato un minimo senso di curiosità verso il mondo, un quantomeno leggero bisogno di trasgredire le regole e lo status quo, e voglia di sfidare se stesso e la realtà che lo circonda.
Dopo sole poche sedute vedrete un mutamento all’apparenza preoccupante. Mancanza di appetito, leggera sfrontatezza, chiusura in se stessi e in camera. Ma dopo pochi giorni ancora allora vedrete spuntare sull’uscio della cucina un soggetto nuovo, rilucente di luce propria, dall’appetito robusto e con pelle rigenerata e pulita. Le controindicazioni non sono poche, la più grave delle quali sarà un’apparente asocialità dell’individuo, che però risulterà come nascosto e profondo amore per la vita e per l’umanità.
Altri preoccupanti sintomi saranno: abbandono totale o parziale della playstation, preoccupante frequentazione di una o più biblioteche, vaghezza e indissimulata assenza dalla realtà pratica e quotidiana. Può anche portare a una leggere trascuratezza dell’igiene personale – da tenere sotto controllo questo aspetto –, e un allontanamento, per nulla negativo, dal nido.
Nel caso di crescita conclamata di ali bianche o di qualsisiasi altro colore nella zona dorsale, o in altre zone del corpo, si prega di contattare il teologo di fiducia. In alcuni soggetti si è notata una insorgente predilezione per i fiori e gli aromi naturali, senza per questo poi tendessero a diventare fioristi.


Tanatofobia (paura della morte)
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra

Piccini o adolescenti, adulti o vecchi che siamo, abbiamo paura della morte o, meglio, abbiamo paura della NOSTRA morte. Spesso solo della sofferenza che la precede, ancora più spesso della perdita di ciò che possediamo.
Uno degli ultimi rimedi in campo bibliomedico è Un altro giro di giostra, di Tiziano Terzani. Si consiglia l'assunzione in dosi minime giornaliere, possibilmente serali. Quando cala la sera e si fa sentire più forte l'imbrunire, allora è necessario ricorrere a questo potente rimedio. Lasciatelo però agire senza accelerarne e frenarne l’influenza. Paragonabile alla clownterapia, questa è una "curiosaterapia". Non perché sia una terapia curiosa, ma perché il rimedio è la curiosità stessa e consiste proprio in questo: essere curiosi.
Andare alla ricerca, scoprire, svelare noi stessi e il mondo che ci circonda fino all'ultimo momento, o almeno fino quando ci è dato… e oltre. Terzani si trovava sull'orlo dell'ultimo salto e ha trovato il rimedio all’horror vacui mortalis ridendo e sorridendo, prendendo in giro e prendendosi in giro. Chi legge questo libro va con Terzani alla scoperta non di un rimedio per il suo cancro, ma alla ricerca di un rimedio impossibile, quello contro la morte; trovandone uno inaspettato: il rimedio contro la paura della morte.
Con spirito giocoso e curioso infilatevi sotto le coperte d’inverno, accendete una lucina, create il silenzio attorno a voi e concedetevi poche righe di questo libro, un sorso alla volta di questa medicina dolce per una malattia comune e amara.
Noterete dei piccoli ma costanti miglioramenti d’umore e un impercettibile ma significativo cambiamento di prospettiva. Nel caso non foste soddisfatti dei risultati ottenuti si consiglia di combinare la lettura con una passeggiata a passo lento, il più possibile in mezzo alla natura. Se ancora non si notassero i risultati sperati si passi direttamente alla lettura delle due ultime frasi del libro: 
“Vivo ora, qui, con la sensazione che l'universo è straordinario, che niente ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra.”

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