martedì 31 luglio 2012

..tennis olimpico: Caporetto azzurra..

I miei commenti alle partite dei tennisti tricolori alle Olimpiadi: 3 sconfitte senza manco un set.. 


Venus Williams
..la Venere..

Venus WILLIAMS (USA) b. Sara ERRANI (ITA) [9] 6-3 6-1


Partita che si presentava complicata per Sara contro la vincitrice di tre medaglie d'oro e partita complicatissima è stata. Troppo potente Venus su una superficie che non si adatta comunque al gioco della Errani.

Considerata la differenza di centimetri, chili e velocità di servizio, solo una condizione fisica precaria della Williams avrebbe potuto permettere a Sara di passare il turno
.

Inizio di primo set a senso unico per Venus, che incomincia subito a martellare Sara senza darle il tempo di prolungare gli scambi come vorrebbe. Micidiale alservizio e pronta a rischiare risposte vincenti e uno-due letali si porta sul 2-0.


La Errani però rimane attaccata con ammirevole grinta e gioca punto su punto. La Williams sul suo secondo turno di servizio sembra già accusare un po' di fatica, qualcuno si preoccupa della sua condizione fisica, ma è solo un isolato passo falso: ecco come
la tennista romagnola può recuperare subito il break per poi riperderlo sbagliando sotto la pressione dell'afroamericana, che continua a tirare bordate da ogni parte del campo.

Una serie di break e controbreak contraddistingue la prima metà del secondo set, visto che Venus cerca di essere aggressiva sbagliando però troppo per una dieci volte (tra singoli e doppi) campionessa di Wimbledon.


Entrambe le giocatrici giocano meglio i turni alla risposta, è però Venus a non tremare con il servizio in mano per chiudere la prima frazione 6-3.


Secondo set che inizia sulla falsariga del primo. Errani perde subito il servizio, mentre Venus non perde concentrazione, neppure ritmo e aggressività. Si muove bene anche in avanti e in laterale, l'elegante americana, e raccoglie con efficacia ogni palla che Sara cerca di inventare per metterla in difficoltà: notevoli alcuni drop shots della giocatrice tricolore. Non c'è però molto da fare e la Williams si porta prima sul 4-0 per poi chiudere in tranquillità 6-1.


Alcuni dati statistici:
5 ace per l'americana contro nessuno di Sara, 6 palle break su 9 concesse e 32 vincenti. Numeri quasi da tennis maschile e che parlano da soli. Forse la miglior Venus della stagione per una Errani che ha tenuto il campo con onore e coraggio, ma a cui non si poteva francamente chiedere di più. In attesa del probabile secondo confronto olimpico tra le due giocatrici, in doppio stavolta, Venus si aggiudica secondo pronostico e meritatamente il singolare con il punteggio di 6-3 6-1 in un'ora e tre minuti di gioco.
"Ho provato a fare del mio meglio, la partita dipendeva da lei" ha spiegato Sara Errani intervistata a fine match da Ubaldo. "Ma lei tirava più forte, ha fatto tutto meglio. Poi su una superficie così gli scambi erano corti ed era difficilissima farla muovere. Bisognava cercare di vincere pù punti senza guardare al punteggio. Se non fai tanti punti non puoi vincere".
Come hai trovato l'erba rispetto a Wimbledon? "Lei gioca a una velocità troppo superiore rispetto alle altre per poter fare considerazioni sull'erba, se è più alta o meno rispetto a Wimbledon".
Sull'atmosfera che si respira ai Giochi, conclude Sara, "è diverso rispetto a Wimbledon, somiglia più alla Fed Cup".
"Ho fatto il mio gioco, ho cercato di spingere bene al servizio" ha spiegato a caldo Venus. "Ho lavorato molto su questo fondamentale. Ho cercato di essere aggressiva e sfruttare le occasioni"
Hai vinto cinque volte a Wimbledon, chiede Ubaldo. Che differenza c'è tra la Venus di allora e la Venus di oggi?"Ora capisco meglio il gioco, credo, riesco a essere più fredda quando sempre. Fisicamente non è cambiato poi molto: mi sento sempre ben preparata"

Vera ZVONAREVA (RUS) [13] b. Francesca SCHIAVONE (ITA) 6-3 6-3

Sul court n. 7 Francesca si ritrova davanti una giocatrice con la quale i precedenti la vedevano in netta inferiorità: 10-0 i precedenti per la russa. Che si è confermata, ahinoi, bestia nera per la Schiavone.

Primo set lottato tra le due, ma per Francesca, che pure ha avuto buone chance di recuperare l'unico break concesso, 15 errori non forzati sono troppi per poter sperare di vincere la prima frazione. La differenza la fa la resasulla seconda di servizio della russa e soprattutto l'unica palla breakottenuta e trasformata da Vera.


Cerca di essere propositiva la Schiavone con 10 vincenti e 13 discese a rete, ma è un po' troppo imprecisa e la Zvonareva si aggiudica il primo set in 34 minuti.


Inizio di secondo con molti errori da parte di Francesca, addirittura 5 doppi falli nei primi game e un break subito. La trama del secondo parziale è ricalcata su quella del primo, con la Schiavone a forzare il suo gioco e i suoi colpi, alle volte perfino troppo al limite del rischio.


La partita purtroppo finisce con il tentativo di Francesca di recuperare il break sul 4-3, ma Vera tiene il servizio e chiude con relativa sicurezza con il punteggio finale di 6-3 6-3 in un'ora e diciotto minuti.

"E' andata abbastanza male" commenta a caldo Francesca in zona mista con Ubaldo. "Lei era in perfetta forma. Questo torneo richiede tanta attenzione, tanta concentrazione, tante cose che non sono riuscito a trovare. Ho fatto molti doppi falli, spingevo poco con le gambe".
Che è successo? Ti sei distratta, c'era rumore, il campo 7 non è dei più tranquilli. "E' vero ma vale anche per lei, non sono scuse".
Sei impegnata anche in doppio contro Parra Santonja e Medina Garrigues: chi è più doppista delle due spagnole? "Medina sicuro, ha vinto Slam, ha più esperienza dell'altra".
In questi casi che strategia si usa? "Nei momenti importanti probabilmente giocheremo sull'altra che ha meno esperienza. Ma senza cambiare troppo la nostra tattica".
Siete considerate tra le favorite per una medaglia. Sei d'accordo? "La trovo una previsione molto ottimistica. Oggi devo dare a Flavia qualcosa in più di quello che ho dato oggi in singolare".

Juan Martin del POTRO (ARG) [8] b. Andreas SEPPI (ITA) 6-3 7-6 (2)


Sul Centre Court Andreas Seppi va vicino a portare Del Potro a un pericoloso terzo set. Pesano tantissimo le 10 palle break non trasformate dall'altoatesino nel corso della partita. Soprattutto all'inizio del match Andreas non riesce a portarsi su un possibilissimo 3-0 e permette a Juan Martin di rimanere in partita, seppur faticosamente.


Primo set che inizia con due break e occasioni sprecate malamente da ambedue le parti. Del Potro sembra muoversi con cautela su un campo scivoloso che per un "gigante" come lui presenta non poche insidie. Purtroppo Andreas non sfrutta le occasioni che gli si presentano, anche se gioca bene, cercando diversi contropiedi, ma dal possibilissimo 3-0 per il nostro portacolori, ci si ritrova 2-1 per l'argentino. Scambi lunghi e ottime risposte ai missili di Del Potro rendono la partita decisamente interessante.


Gettate alle ortiche le ottime possibilità che si era procurato, Andreas sembra perdere un po' di concentrazione e permette a Del Potro di salire 4-1, nonostante continuino gli errori da entrambe le parti, alternati però da pregevoli scambi. Come prevedebile fa la differenza il servizio dell'argentino che da metà primo set tiene con pochi patemi i propri turni per chiudere 6-3 in41 minuti.


Bravo Seppi a resistere agli attacchi in risposta di Juan Martin nel primo game del secondo set, tenendo il servizio in un complicato turno per poi cercare di spingere sulle seconde di servizio dell'argentino e portarlo ai vantaggi con lunghissimi e durissimi scambi.


Questo duro lavoro di sfiancamento del gigante di Tandil porta Andreas a usufruire di due palle break che però non riesce a sfruttare e lo si vede addirittura scagliare la racchetta in terra per la frustrazione. A questo punto della partita sono ben 10 le palle break non sfruttate dall'altoatesino!


Si vedono però i progressi di gioco e di mentalità dell'italiano: tiene bene il turno di battuta successivo, prendendosi i punti con ottimi lungolinea e sfruttando bene il servizio, colpo che ha migliorato efficacemente e che lo porta a lottare contro i migliori al mondo, si veda Djokovic a Parigi e ora anche Del Potro sull'erba. E infatti il secondo set va al tie break seguendo i turni di servizio. Qui però Andreas cede però di schianto: la resa arriva nel punto in cui, con Del Potro a terra, butta fuori un diritto abbastanza comodo. Il gioco decisivo finisce 7-2.


Si chiude dunque la partita in un'ora e 42 minuti. 6 aces per parte, 30 vincenti per Andreas contro 17 errori non forzati, ma pesano - oh quanto pesano! - le 10 palle break non trasformate da Andreas, che ha comunque giocato alla pari con un buon Del Potro. Avrebbe meritato almeno il terzo set Seppi, che ci lascia qualche rimpianto: poteva decisamente essere la sorpresa della giornata.

""Seppi ha giocato molto bene" ha commentato Del Potro, "si capisce perchè è uno dei primi 30 del mondo. Ma contro il prossimo avversario dovrò giocare meglio, oggi con Andreas ho rischiato qualcosa, sia nei primi games del primo set, importanti perchè mi hanno dato fiducia e l'hanno forse tolta a lui, sia nel secondo set"


Pubblicato su Ubitennis il 30 luglio 2012



venerdì 27 luglio 2012

..dei girasoli, del caffè e dei colori..

..nel mio periodo blu/es,

nel mio periodo nero e bianco e caffeino,


nel mio periodo di tutti son giganti..

giovedì 26 luglio 2012

Londra 2012: i tabelloni del tennis olimpico

I tabelloni olimpici. Troverete le teste di serie, i quattro tabelloni che si sorteggiano oggi e i commenti con le previsioni degli incontri.

 

 

 

 


Londra 2012: i tabelloni del tennis olimpico
..Tsonga chiede un po' di gangia a un militare inglese: ah, l'atmosfera dei Giuochi Olimpici..
 
 
Giovedì 26 luglio: è il giorno del sorteggio dei quattro tabelloni del torneo olimpico di tennis. Alle ore 11 locali (le 12 in Italia) nella prestigiosa cornice dell'All England Croquet and Tennis Club di Wimbledon sono svelati gli accoppiamenti che porteranno i migliori tennisti in circolazione a disputarsi le medaglie più prestigiose al mondo. Il tabellone del doppio misto verrà sorteggiato invece martedì 31 luglio.
Le gare inizieranno sabato 28 luglio e si concluderanno domenica 5 agosto.

IL TABELLONE DEL SINGOLARE MASCHILE
1 R Federer (SUI) vs A Falla (COL)
J Benneteau (FRA) vs M Youzhny (RUS)
A Ungur (ROU) vs G Müller (LUX)
D Istomin (UZB) vs 14 F Verdasco (ESP)
10 J Isner (USA) vs O Rochus (BEL)
Y Suh Lu vs M Jaziri (TUN)
L Lacko (SVK) vs I Karlovic (CRO)
Nalbandian (ARG) vs 7 J Tipsarevic

4 D Ferrer (ESP) vs V Pospisil (CAN)
P Kohlschreiber (GER) vs B Kavèiè (SLO)
R Štìpánek (CZE) vs N Davydenko (RUS)
B Tomic (AUS)vs 15 K Nishikori (JPN)
12 G Simon (FRA) vs M Kukushkin (KAZ)
L Kubot (POL) vs G Dimitrov (BUL)
A Seppi (ITA) vs D Young (USA)
I Dodig (CRO) vs 8 JM del Potro (ARG)

7 T Berdych (CZE) vs S Darcis (BEL)
S Giraldo (COL) vs R Harrison (USA)
A Bogomolov, Jr. (RUS) vs C Berlocq (ARG)
V Troicki (SRB) vs 11 N Almagro (ESP)
16 R Gasquet (FRA) vs R Haase (NED)
G Soeda (JPN) vs M Baghdatis (CYP)
S Devvarman (IND) vs J Nieminen (FIN)
S Wawrinka (SUI) vs 3 A Murray (GBR)

5 J-W Tsonga (FRA) vs T Bellucci (BRA)
T Ito (JPN) vs M Raonic (CAN)
D Tursunov (RUS) vs F López (ESP)
D Goffin (BEL) vs 9 J Mónaco (ARG)
13 M Èiliæ (CRO) vs J Melzer (AUT)
L Hewitt (AUS) vs S Stakhovsky (UKR)
A Roddick (USA) vs M Kližan (SVK)
F Fognini (ITA) vs 2  N Djokovic (SRB)

Commento:
Tabellone decisamente favorevole a Roger Federer, il favoritissimo della vigilia. Non dovrebbe infatti trovare grossi ostacoli fino ad incontrare nei quarti o John Isner, in condizione di forma precaria, oppure uno tra gli imprevedibili Tipsarevic e Nalbandian che si incontreranno già al primo turno. Probabile semifinale invece con Del Potro, che nel suo quarto di tabellone sembra poter spadroneggiare e potrebbe incontrare nel secondo match Andreas Seppi, l'italiano con più chance di andare avanti nel torneo.
Nell'altra metà del cielo, invece, Djokovic pesca il nostro Fognini per iniziare (pronostico chiusissimo), ma poi Roddick, Tsonga e il finalista di Wimbledon 2012 Murray potrebbero metterlo in seria difficoltà, per degli incontri assai interessanti. E nache Murray, infatti, è capitato in una metà tabellone assai dura: Wawrinka al primo turno per giocarsi poi il quarto contro Berdych.
Match da vedere al primo turno: Gasquet vs. Haase e Nalbandian vs. Tipsarevic.

IL TABELLONE DEL SINGOLARE FEMMINILE
V. AZARENKA (BLR)  I.C. BEGU (ROU)
M.MARTINEZ SANCHEZ (ESP)  P. HERCOG (SLO)
A. TATISHVILI (GEO)  S. VOGT (LIE)
ZHENG J. (CHN)  N. PETROVA (RUS)
S. ERRANI (ITA)  V. WILLIAMS (USA)
M. ERAKOVIC (NZL)  A. WOZNIAK (CAN)
G. VOSKOBOEVA (KAZ)  T. BABOS (HUN)
P. CETKOVSKA (CZE)  A. KERBER (GER)
S. WILLIAMS (USA)  J. JANKOVIC (SRB)
M. BARTHEL (GER)  U. RADWANSKA (POL)
F. SCHIAVONE (ITA)  K. ZAKOPALOVA (CZE)
S. ARVIDSSON (SWE)  V. ZVONAREVA (RUS)
LI N. (CHN)  D. HANTUCHOVA (SVK)
A. CORNET (FRA)  T. PASZEK (AUT)
A.MEDINA GARRIGUES (ESP)  Y. WICKMAYER (BEL)
A. KEOTHAVONG (GBR)  C. WOZNIACKI (DEN)
S. STOSUR (AUS)  C. SUAREZ NAVARRO (ESP)
K. CLIJSTERS (BEL)  R. VINCI (ITA)
A. SZAVAY (HUN)  E. BALTACHA (GBR)
C. McHALE (USA)  A. IVANOVIC (SRB)
S. LISICKI (GER)  O. JABEUR (TUN)
S. HALEP (ROU)  Y. SHVEDOVA (KAZ)
P. MARTIC (CRO)  L. SAFAROVA (CZE)
S. PEER (ISR)  M. SHARAPOVA (RUS)
P. KVITOVA (CZE)  K. BONDARENKO (UKR)
HSIEH S.W. (TPE)  PENG S. (CHN)
S. CIRSTEA (ROU)  F. PENNETTA (ITA)
T. PIRONKOVA (BUL)  D. CIBULKOVA (SVK)
M. KIRILENKO (RUS)  M. DUQUE-MARINO (COL)
S. SOLER ESPINOSA (ESP)  H. WATSON (GBR)
V. LEPCHENKO (USA)  V. CEPEDE ROYG (PAR)
J. GOERGES (GER)  A. RADWANSKA (POL)

Commento:
Buon sorteggio anche per la n.1 Azarenka che dovrebbe arrivare in semifinale senza patemi di sorta dopo un probabile quarto contro Angelique Kerber reduce da un buonissimo torneo a Wimbledon 2012: in semifinale avrà però lo scoglio Serena Williams, la favorita per la medaglia d'oro. Cattivo il sorteggio per Sara Errani che pesca Venus Williams, la quale è senz'altro in fase calante della carriera, ma è pur sempre pluricampionessa di Wimbledon e l'erba non favorisce certo Saretta. Anche la Schiavone si trova in questa parte del tabellone, in probabile rotta di collisione con la minore delle Williams.
Nell'altra metà del tabellone buon sorteggio per Pennetta, meno per Roberta Vinci che pesca subito Kim Cljisters, la quale darà il tutto per tutto in uno degli ultimi tornei da professionista. Dovesse passare la Cljisters ci sarebbe subito la Stosur, la favorita per raggiungere la finale, Agnieszka Radwanska (rivelazione dell'ultimo Wimbledon) e Sharapova permettendo.
Il match da seguire al primo turno sarà proprio Vinci vs. Cljisters.


IL TABELLONE DEL DOPPIO MASCHILE
Bryan / Bryan (USA) [1]  Bellucci / Sa (BRA)
Kas / Petzschner (GER)  Davydenko / Youzhny (RUS)
Granollers / Lopez (ESP)  Erlich / Ram (ISR)
Nishikori / Soeda (JPN)  Federer / Wawrinka (SUI) [6]

Tipsarevic / Zimonjic (SRB) [3]  Klizan / Lacko (SVK)
Nestor / Pospisil (CAN)  Tecau / Ungur (ROU)
Fleming / Hutchins (GBR)  Benneteau / Gasquet (FRA)
Bury / Mirnyi (BLR)  Bhupathi / Bopanna (IND) [7]

Djokovic / Troicki (SRB) [8]  Brunstrom / Lindstedt (SWE)
Cilic / Dodig (CRO)  Cabal / Giraldo (COL)
Melzer / Peya (AUT)  Murray / Murray (GBR)
Ferrer / Lopez (ESP)  Fyrstenberg / Matkowski (POL) [4]

Berdych / Stepanek (CZE) [5]  Bracciali / Seppi (ITA)
Isner / Roddick (USA)  Melo / Soares (BRA)
Haase / Rojer (NED)  Paes / Vardhan (IND)
Nalbandian / Schwank (ARG)  Llodra / Tsonga (FRA) [2]

Commento:
Bracciali e Seppi subito contro Berdych-Stepanek: questo l'amaro sorteggio per i nostri colori. Due specialisti che ci hanno appena battuto in Coppa Davis contro i nostri. Pronostico chiuso, ma le Olimpiadi potrebbero riservarci comunque una sorpresa...
Djokovic e Troicki partono in salita contro gli specialist svedesi, Federer e Wawrinka, detentori dell'oro si ritrovano invece nel quarto dei numeri uno: i gemelli statunitensi Bryan.
Match da seguire al primo turno: Nalbandian/Schwank vs. Llodra/Tsonga.

IL TABELLONE DEL DOPPIO FEMMINILE
Huber / Raymond (USA) [1]
Radwanska / Radwanska (POL)  Cibulkova / Hantuchova (SVK)
Goerges / Gronefeld (GER)  Baltacha / Keothavong
Gajdosova / Rodionova (AUS)  Makarova / Vesnina (RUS) [6]
Hlavackova / Hradecka (CZE) [4]  Babos / Szavay (HUN)
Li / Zhang (CHN)  Dulko / Suarez (ARG)
Chakarvarthi / Mirza (IND)  Chuang / Hsieh (TPE)
Medina Garrigues / Parra Santonja (ESP)  Pennetta / Schiavone (ITA) [7]
Llagostera Vives / Martinez Sanchez (ESP) [8]  Dellacqua / Stosur (AUS)
Peng / Zheng (CHN)  Cornet / Mladenovic (FRA)
Shvedova / Voskoboeva (KAZ)  Dubois / Wozniak (CAN)
Jans-Ignacik / Rosolska (POL)  Kirilenko / Petrova (RUS) [3]
Kerber / Lisicki (GER) [5]  Robson / Watson (GBR)
Cirstea / Halep (ROU)  Williams / Williams (USA)
Chakhnashvili / Tatishvili (GEO)  Klepac / Srebotnik (SLO)
Cetkovska / Safarova (CZE)  Errani / Vinci (ITA) [2]

Commento:
Decisamente sfortunato il sorteggio per la nostra unica speranza di medaglia tennistica: Errani e Vinci capitano nel quarto delle sorelle Williams, favorite del torneo. Ci sarà bisogno di un'impresa sportiva per sconfiggere la corazzata a stelle e strisce. Potrebbero giungere almeno in semifinale invece Pennetta e Schiavone capitate nella prima metà del tabellone presidiata dalle n. 1 Huber e Raymond; interessante potrebbe essere lo scontro Pennetta - Dulko, ex compagne di doppio in un quarto di finale.

IL LIVE DEL SORTEGGIO
Le regole del sorteggio prevedono che se ci sono più di una testa di serie dello stesso Paese, queste vengano distribuite in metà e/o quarti diversi del tabellone. Le teste di serie sono state scelte in base alle corrispondenze delle rispettive classifiche ATP e WTA al 23 luglio 2012. Per i doppi vengono cumulate le rispettive posizioni migliori in classifica o di doppio o di singolare.

Tabellone del singolare maschile: dalla parte di Federer il sorteggio. Murray, Berdych e Tsonga infatti sono dalla parte di Djokovic... Per lo svizzero possibili scogli prima della finale in Isner e Del Potro.
Male Fognini subito contro Djokovic, bene per Seppi contro Donald Young. Federer inizia contro Falla (che nel 2010 lo costrinse a sudarsi la vittoria più del dovuto) e Murray contro Wawrinka, test decisamente impegnativo per lo scozzese.

Tabellone del singolare femminile: ancora una sfida da far tremare i polsi fin dalla partenza per Sara Errani che si trova di fronte la pluricampionessa di Wimbledon Venus Williams. Non benissimo neanche la Vinci opposta alla Clijsters.

Secondo sorteggiato è il tabellone del doppio maschile: sfortuna in partenza per Bracciali-Seppi che incontrano subito i forti Tomas Berdych-Radek Stepanek (CZE).

Il tabellone del doppio femminile è il primo ad essere sorteggiato. Tabellone ridotto a 31 team in quanto Alona Bondarenko si è ritirata due giorni fa per infortunio e non farà dunque coppia con la sorella.
Conosciamo intanto gli accoppiamenti per le nostre ragazze, le uniche forse con qualche velleità di medaglia tricolore: Pennetta-Schiavone vs. Medina-Parra-Santoja(SPA) e Errani-Vinci vs. Cetkovska-Safarova (CZE); purtroppo per Sara e Roberta c'è la previsione della collisione con le strafavorite sorelle Williams.
Match da seguire al primo turno: dovendo a tutti i costi scegliere sceglieremmo le sorelle Radwanska (POL)  contro Cibulkova / Hantuchova (SVK).

LE TESTE DI SERIE

Singolare maschile - Teste di serie
1. Roger Federer (SUI)
2. Novak Djokovic (SRB)
3. Andy Murray (GBR)
4. David Ferrer (ESP)
5. Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
6. Tomas Berdych (CZE)
7. Janko Tipsarevic (SRB)
8. Juan Martin del Potro (ARG)
9. Juan Monaco (ARG)
10. John Isner (USA)
11. Nicolas Almagro (ESP)
12. Gilles Simon (FRA)
13. Marin Cilic (CRO)
14. Fernando Verdasco (ESP)
15. Kei Nishikori (JPN)
16. Richard Gasquet (FRA)

Singolare femminile - Teste di serie
1. Victoria Azarenka (BLR)
2. Agnieszka Radwanska (POL)
3. Maria Sharapova (RUS)
4. Serena Williams (USA)
5. Samantha Stosur (AUS)
6. Petra Kvitova (CZE)
7. Angelique Kerber (GER)
8. Caroline Wozniacki (DEN)
9. Sara Errani (ITA)
10. Li Na (CHN)
11. Ana Ivanovic (SRB)
12. Dominika Cibulkova (SVK)
13. Vera Zvonareva (RUS)
14. Maria Kirilenko (RUS)
15. Sabine Lisicki (GER)
16. Nadia Petrova (RUS)

Doppio maschile - Teste di serie
1. Bob Bryan/Mike Bryan (USA)
2. Michael Llodra/Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
3. Janko Tipsarevic/Nenad Zimonjic (SRB)
4. Mariusz Fyrstenberg/Marcin Matkowski (POL)
5. Tomas Berdych/Radek Stepanek (CZE)
6. Roger Federer/Stanislas Wawrinka (SUI)
7. Mahesh Bhupathi/Rohan Bopanna (IND)
8. Novak Djokovic/Victor Troicki (SRB)

Doppio femminile - Teste di serie
1. Liezel Huber/Lisa Raymond (USA)
2. Sara Errani/Roberta Vinci (ITA)
3. Maria Kirilenko/Nadia Petrova (RUS)
4. Andrea Hlavackova/Lucie Hradecka (CZE)
5. Angelique Kerber/Sabine Lisicki (GER)
6. Ekaterina Makarova/Elena Vesnina (RUS)
7. Flavia Pennetta/Francesca Schiavone (ITA)
8. Nuria Llagostera Vives/Maria Jose Martinez Sanchez (ESP)

Articolo pubblicato su Vavel il 26 luglio 2012

martedì 24 luglio 2012

Il tennis aspetta la sorte


In attesa del sorteggio dei tabelloni di giovedì 26 luglio presentiamo l’elenco dei partecipanti e le sorprese, le invidie e le anomalie che già abitano il mondo del tennis olimpico.



Il tennis aspetta la sorte
..Murray non andrà al Villaggio Olimpico causa fidanzata in corso..


Giovedì 26 luglio, sarà il giorno in cui verranno sorteggiati i tabelloni del torneo olimpico di tennis che inizierà sabato 28 luglio e si concluderà domenica 5 agosto. Poco più di una settimana, sei partite per raggiungere il podio, ma molte speranze di medaglia saranno determinate proprio dalla sorte e dalle teste di serie assegnate.
Un torneo, quello tennistico, che sembra quasi viva di vita propria all’interno dell’ecosistema complesso delle Olimpiadi. Anomalie, invidie e particolarità convivono all’interno dei cancelli dorati di Wimbledon.
È davvero il tennis uno sport da Olimpiade? È quello che in questi giorni si chiedono molti addetti ai lavori, ma anche molti tennisti. Fish ad esempio ha rinunciato non tanto per motivi fisici, ma quasi per disinteresse. Altri non sono disposti a rischiare più del dovuto per partecipare a una fatica che forse valutano non valere la pena; avrebbero fatto lo stesso alla viglia di uno Slam? Nadal Monfils sono rimasti indecisi fino all’ultimo, Rafa addirittura rinunciando al ruolo di portabandiera, però poi hanno optato per rimanere a casa e curarsi in maniera adeguata senza rischi. Al loro posto Feliciano Lopez, un volleyer adatto all'erba che sarebbe rimasto scioccamente fuori dai Doherty Gates e quel Benneteau che ha seriamente impensierito Federer poche settimane fa.
Ci sono poi invidie da parte di altri sport: ben cinque podi saranno assegnati a London 2012 dal tennis, con l’introduzione anche del doppio misto, forse per omaggiare il tempio di Church Road, ma a discapito di altri sport come baseball, softball, alcune specialità del ciclismo, e via elencando. E poi le Olimpiadi non sono per il tennis la massima vetrina; c’è chi sostiene che una medaglia olimpica non possa competere con il prestigio di uno Slam per tradizione, blasone e, aggiungiamo noi, per profitto pecuniario. Diversi altri sport invece hanno nelle Olimpiadi il massimo raggiungibile, e solo una volta ogni quattro lunghi anni.
Eppure le racchette saranno in prima fila, visto che molti portabandiera saranno tennisti comeWawrinka, per gentile concessione di Re Roger, il quale a sua volta, dovesse giocare il giorno successivo, rinuncerà pure alla sfilata; e poi avrebbe dovuto esserci Nadal, ci sarà inveceDjokovic, la Sharapova, la RadwanskaTecau per la Romania, Kaia Kanepi per l’Estonia.
Un plotone che però non abiterà il Villaggio Olimpico. Già, perchè Wimbledon non è vicino agli alloggi predisposti dal CIO. Diversi tennisti vi rinunceranno per comodità o per tenersi lontano dalle vagheggiate leggende amorose che in queste settimane aleggiano. Ma forse qualche tennista con poche speranze di arrivare in fondo alla fine ci andrà al Villaggio, magari per consolarsi di una rapida uscita dalle gare.
Non mancano infine critiche all’introduzione del colore in un compassato museo come Wimbledon, forse per invogliare spettatori e sponsors. O critiche per l’organizzazione, le ammissioni e le esclusioni, e per un torneo dalle regole bizzarre come quello approntato per il doppio misto. Oppure per il fatto che si giocherà il torneo maschile due set su tre, tranne la finale che sarà di tre su cinque, come se il torneo di calcio venisse giocato tra squadre di otto giocatori tranne la finale da giocarsi undici contro undici.
Di certo le polemiche si affievoliranno nella settimana dei cinque cerchi tennistici per poi riprendere dal 6 agosto quando gli scontenti saranno ben più dei pochi fortunati giunti a medaglia. Vi proponiamo qua sotto l’elenco dei giocatori ad oggi ammessi ai vari tornei e in attesa del sorteggio che farà maggior luce sulle possibilità di medaglia, italiani (per meglio dire, italiane) compresi.

MEN’S SINGLES ENTRY LIST
Argentina Juan Martin del Potro, Juan Monaco, Carlos Berlocq, David Nalbandian
Australia Bernard Tomic, Lleyton Hewitt (*)
Austria Jurgen Melzer
Belgium Olivier Rochus, David Goffin, Steve Darcis
Brazil Thomaz Bellucci (*)
Bulgaria Grigor Dimitrov
Canada Milos Raonic, Vasek Pospisil (*)
Chinese Taipei Lu Yen-Hsun
Colombia Santiago Giraldo, Alejandro Falla
Croatia Marin Cilic, Ivo Karlovic, Ivan Dodig
Cyprus Marcos Baghdatis
Czech Republic Tomas Berdych, Radek Stepanek
Finland Jarkko Nieminen
France Jo-Wilfried Tsonga, Gilles Simon, Julien Benneteau, Richard Gasquet
Germany Philipp Kohlschreiber
Great Britain Andy Murray
India Somdev Devvarman (*)
Italy Andreas Seppi, Fabio Fognini
Japan Kei Nishikori, Go Soeda, Tatsuma Ito
Kazakhstan Mikhail Kukushkin
Luxembourg Gilles Muller
Netherlands Robin Haase
Poland Lukasz Kubot
Romania Adrian Ungur (*)
Russia Mikhail Youzhny, Alex Bogomolov Jr, Nikolay Davydenko, Dmitry Tursunov
Serbia Novak Djokovic, Janko Tipsarevic, Victor Troicki
Slovak Republic Lukas Lacko, Martin Klizan
Slovenia Blaz Kavcic (*)
Spain David Ferrer, Nicolas Almagro, Fernando Verdasco, Feliciano Lopez
Switzerland Roger Federer, Stanislas Wawrinka
Tunisia Malek Jaziri (*)
Ukraine Sergiy Stakhovsky (*)
USA John Isner, Andy Roddick, Donald Young, Ryan Harrison
Uzbekistan Denis Istomin
(*) ITF Place

WOMEN’S SINGLES ENTRY LIST
Australia Samantha Stosur
Austria Tamira Paszek
Belarus Victoria Azarenka
Belgium Yanina Wickmayer, Kim Clijsters
Bulgaria Tsvetana Pironkova
Canada Aleksandra Wozniak
China, P.R. Li Na, Peng Shuai, Zheng Jie
Chinese Taipei Hsieh Su-Wei
Colombia Mariana Duque-Marino (*)
Croatia Petra Martic
Czech Republic Petra Kvitova, Lucie Safarova, Petra Cetkovska, Klara Zakopalova
Denmark Caroline Wozniacki
France Alize Cornet (*)
Georgia Anna Tatishvili (*)
Germany Angelique Kerber, Sabine Lisicki, Julia Goerges, Mona Barthel
Great Britain Anne Keothavong (*), Elena Baltacha (*)
Hungary Agnes Szavay, Timea Babos
Israel Shahar Peer
Italy Sara Errani, Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Francesca Schiavone
Kazakhstan Galina Voskoboeva, Yaroslava Shvedova
Liechtenstein Stephanie Vogt (#)
New Zealand Marina Erakovic
Paraguay Veronica Cepede Royg (#)
Poland Agnieszka Radwanska, Urszula Radwanska
Romania Simona Halep, Sorana Cirstea, Irina-Camelia Begu
Russia Maria Sharapova, Vera Zvonareva, Maria Kirilenko, Nadia Petrova
Serbia Ana Ivanovic, Jelena Jankovic
Slovak Republic Dominika Cibulkova, Daniela Hantuchova
Slovenia Polona Hercog
Spain Anabel Medina Garrigues, Carla Suarez Navarro, Maria Jose Martinez Sanchez,
Silvia Soler-Espinosa
Sweden Sofia Arvidsson
Tunisia Ons Jabeur (*)
Ukraine Alona Bondarenko, Kateryna Bondarenko
USA Serena Williams, Christina McHale, Venus Williams, Varvara Lepchenko
(*) ITF Place
(#) Tripartite Commission Invitation Place

MEN’S DOUBLES ENTRY LIST
Argentina David Nalbandian/Eduardo Schwank (*)
Austria Jurgen Melzer/Alexander Peya
Belarus Alexander Bury/Max Mirnyi
Brazil Marcelo Melo/Bruno Soares, Thomaz Bellucci/Andre Sa (*)
Canada Daniel Nestor/Vasek Pospisil
Colombia Juan Sebastian Cabal/Santiago Giraldo (*)
Croatia Marin Cilic/Ivan Dodig
Czech Republic Tomas Berdych/Radek Stepanek
France Michael Llodra/Jo-Wilfried Tsonga, Julien Benneteau/Richard Gasquet
Germany Christopher Kas/Philipp Petzschner
Great Britain Andy Murray/Jamie Murray, Colin Fleming/Ross Hutchins
India Leander Paes/Vishnu Vardhan, Mahesh Bhupathi/Rohan Bopanna
Israel Jonathan Erlich/Andy Ram (*)
Italy Daniele Bracciali/Andreas Seppi
Japan Kei Nishikori/Go Soeda (*)
Netherlands Robin Haase/Jean-Julien Rojer
Poland Mariusz Fyrstenberg/Marcin Matkowski
Romania Horia Tecau/Adrian Ungur (*)
Russia Nikolay Davydenko/Mikhail Youzhny (*)
Serbia Janko Tipsarevic/Nenad Zimonjic, Novak Djokovic/Victor Troicki
Slovak Republic Martin Klizan/Lukas Lacko (*)
Spain Marcel Granollers/Marc Lopez, David Ferrer/Feliciano Lopez
Sweden Johan Brunstrom/Robert Lindstedt
Switzerland Roger Federer/Stanislas Wawrinka
USA Bob Bryan/Mike Bryan, John Isner/Andy Roddick
(*) ITF Place

WOMEN’S DOUBLES ENTRY LIST
Argentina Gisela Dulko/Paola Suarez
Australia Jarmila Gajdosova/Anastasia Rodionova, Casey Dellacqua/Samantha Stosur
Canada Stephanie Dubois/Aleksandra Wozniak (*)
China, P.R. Peng Shuai/Zheng Jie, Li Na/Zhang Shuai
Chinese Taipei Chuang Chia-Jung/Hsieh Su-Wei (*)
Czech Republic Andrea Hlavackova/Lucie Hradecka, Petra Cetkovska/Lucie Safarova
France Alize Cornet/Kristina Mladenovic (*)
Georgia Margalita Chakhnashvili/Anna Tatishvili (*)
Germany Angelique Kerber/Sabine Lisicki, Julia Goerges/Anna-Lena Groenefeld
Great Britain Laura Robson/Heather Watson (*), Elena Baltacha/Anne Keothavong (*)
Hungary Timea Babos/Agnes Szavay (*)
India Rushmi Chakravarthi/Sania Mirza (*)
Italy Sara Errani/Roberta Vinci, Flavia Pennetta/Francesca Schiavone
Kazakhstan Yaroslava Shvedova/Galina Voskoboeva
Poland Agnieszka Radwanska/Urszula Radwanska, Klaudia Jans-Ignacik/Alicja Rosolska
Romania Sorana Cirstea/Simona Halep
Russia Maria Kirilenko/Nadia Petrova, Ekaterina Makarova/Elena Vesnina
Slovak Republic Dominika Cibulkova/Daniela Hantuchova
Slovenia Andreja Klepac/Katarina Srebotnik
Spain Nuria Llagostera Vives/Maria Jose Martinez Sanchez,
Anabel Medina Garrigues/Arantxa Parra Santonja
Ukraine Alona Bondarenko/Kateryna Bondarenko
USA Liezel Huber/Lisa Raymond, Serena Williams/Venus Williams
(*) ITF Place


Articolo pubblicato su Vavel il 24 luglio 2012

lunedì 23 luglio 2012

In odor di GOAT: Roy Emerson

TENNIS - Roy Emerson è il terzo giocatore come numero di Slam vinti in singolare e il primo come numero totale. Quindi perché non viene quasi mai considerato quando si parla dei migliori giocatori di sempre? 


Roy Emerson (Photo by Getty Images)
..serve e vola Roy Emerson..
Come si potrebbe non considerare Roy Emerson in odor di GOAT?
Se si scorre la lista dei pluirivincitori di Slam a luglio 2012 si legge Roger Federer a quota 17, Sampras a 14 e Roy Emerson a 12, posizionato prima di Borg, Laver e Nadal. Eppure è il meno noto di tutti questi signori e quello meno papabile per il titolo di GOAT (che non esiste e non esisterà mai, ma questa è un'altra gatta da pelare).
Chi è dunque Roy Emerson? E perché nessuno, o quasi, ne parla quando c'è da elencare i migliori tennisti mai esistiti?
Roy Stanley Emerson, detto Emmo, nacque nel 1936 a Blackbutt, nel Queensland australiano. La sua famiglia si trasferì in seguito a Brisbane, dove iniziò ad essere avviato al tennis in maniera sistematica. Già nel 1959, a soli 23 anni, vinse il suo primo titolo Slam, nel tempio di Wimbledon, in coppia con Neale Fraser. Per il suo primo titolo Slam da singolarista dovette invece aspettare il 1961, quando conquistò gli Australian Championships e poi gli US Championships battendo nelle rispettive finali sempre Rod Laver, di due anni più giovane. Furono le ultime volte che vinse contro Laver in una finale Slam, visto che l'anno successivo Rod compì il Grande Slam battendolo per ben tre volte (tranne che a Wimbledon) e poi passò subito al professionismo; il bilancio finale della sfida Laver-Emerson è di 49 a 18, ma ci mancano le sfide degli anni migliori dei due. Infatti, se Laver passò pro appena ventiquattrenne, Emerson rimase nel circuito amatoriale e vi costruì gran parte della sua fortuna, della sua fama e dei suoi record.
Dodici Slam in singolo, sedici in doppio, attuale detentore del record di ventotto titoli nella somma delle specialità, unico uomo al mondo ad avere vinto tutti gli Slam sia in singolo che in doppio e per di più due volte. Vincitore, nel 1964, di tre delle quattro sfide Slam; a Parigi si fermò solo ai quarti superato nettamente dal nostro Pietrangeli 6-1 6-3 6-3.
Altri dati statistici recitano come un rosario le otto Davis Cup vinte con la sua Nazionale dal 1959 al 1967 ed elencano inoltre i suoi sei Australian Championships, di cui cinque consecutivi. Tutti i suoi titoli, però, sono stati conquistati, tra il 1959 e il 1967, tranne due di doppio, quello di Wimbledon 1971 (come compagno c'era Laver) e quello australiano del 1969; ovvero, fu il più vincente amatore in quell'ultimo scorcio di epoca che precedette il fatidico 1968, l'inizio dell'Era Open.
Gianni Clerici dice che di fronte a questi aridi dati dovremmo quasi inchinarci salutando forse uno dei più grandi di sempre. Invece il nome di Roy Emerson così tante volte ripetuto negli albi d'oro delle cinque competizioni maggiori del tennis è solo la testimonianza di quello che gli anni Sessanta hanno perduto in termini di competitività e di spettacolo dividendo i migliori tra due categorie di comodo: professionisti e amatori.
A proposito di amatorialità, Emerson rispondeva candidamente a chi gli chiedeva dello status di amatore: “Amatore? E che cos’è?”. Una conferma in più del fenomeno del pagamento sottobanco anche per i non professionisti. E infatti Emerson si ribellò pure all'estabilishment per poter giocare più partite all'estero e fu anche squalificato per un certo periodo dalla federazione australiana: era un periodo in fermento, in evoluzione, ed Emmo si venne a trovare proprio al centro del passaggio a una nuova era del tennis. Nel 1984 disse: “Volete sapere cos'è successo nel tennis negli ultimi 20 anni? Beh, io ho firmato il mio primo contratto da professionista per 75,000 dollari e per giocare circa 360 giorni all'anno. L'altro giorno Jimmy Connors ha giocato un'esibizione e ha guadagnato 75,000 dollari in due ore e mezza”. Roy firmò infatti da pro nello stesso 1968, poco prima della liberalizzazione, ed era ben cosciente che quel processo di apertura ebbe inizio con la sua generazione.
Una generazione che fu di fenomeni australiani cresciuti sotto l’ala protettiva di Harry Hopman: si pensi solo a giocatori come Frank Sedgman, Lew Hoad, Ken Rosewall, Rod Laver, Neale Fraser, John Newcombe, Fred Stolle, Tony Roche, lo stesso Emerson, Ashley Cooper, e solo per citarne i più famosi.
Roy era una delle figure più tipiche e rappresentative di quella scuola: alto 183 cm per 79 kg, era propenso al serve and volley sistematico, dotato di agilità e di una forma fisica sempre al top. Uno stile di gioco non molto vario forse, ma che lo portò anche a vincere due Roland Garros, sintomo di sagacia anche tattica. Era poi il suo ritmo a far crollare le certezze degli avversari: più era in difficoltà e più accelerava il ritmo degli scambi per mettere pressione e incertezze sugli altri.
La sua eccezionale prestanza lo portò a giocare ancora per molti anni; nel 1978 lo troviamo ancora capitano e giocatore della squadra World Team Tennis di Boston, giocando il doppio con Tony Roche e capitanando, tra le altre, Martina Navratilova.
Fece addirittura un’ultima apparizione nel 1983 al torneo di Gstaad, in Svizzera. L’anno prima venne introdotto nella Hall of Fame, ma volle omaggiare quella città, nella quale ancora possiede una tenuta estiva in cui si dedica all’insegnamento dello sport che tanto gli ha dato. La cittadina svizzera, dove vinse nel 1969, lo ricambiò battezzando il campo centrale di seimila posti con il suo nome. Notizia recente è che gli organizzatori, visto il probabile spostamento di calendario dell’evento, passando ad essere svolto prima di Wimbledon, potrebbe cambiare superficie passando dalla terra battuta all’erba; di certo Emerson ne sarebbe felice!
Com’era felice di vedere Hewitt vincente nei primi anni Duemila: diceva che Lleyton gioca ogni punto come se fosse la seconda guerra mondiale, un’attitudine in cui sicuramente si rivedeva.
Roy Emerson tiene molto al suo record ineguagliato e forse ineguagliabile di 28 titoli Slam complessivi, ma è il primo a riconoscere che è un record ineguagliabile perché ormai nessuno gioca più il doppio e inoltre è ben cosciente che anche i suoi titoli dello Slam in singolare vanno relativizzati. Nel 2000 disse su Sampras, che lo aveva appena sorpassato nella classifica come numero di Slam vinti: “Sampras è il GOAT e mi devo solo complimentare con lui perché i tornei sono un po’ più consistenti di questi tempi”. Emerson era sicuramente consapevole di non essere neanche il migliore giocatore del suo tempo; quanti Slam avrebbe vinto negli anni Sessanta dovendo confrontarsi con Hoad, Rosewall, Laver, Gonzalez e compagnia bella?
Ecco dunque come una volta di più, leggendo la biografia di questo comunque straordinario tennista, abbiamo la conferma che il titolo di GOAT non esiste, e se esistesse non ci si potrebbe basare solo sul numero dei titoli dello Slam per stilare una qualsiasi classifica dei migliori giocatori di sempre. Rimane forse una condizione necessaria, ma non certo sufficiente.


Pubblicato su Ubitennis il 23 luglio 2012

sabato 21 luglio 2012

GOAT al femminile: Little Mo Connolly

TENNIS - Breve excursus nella vita e nella carriera di Maureen Connolly, prima donna a realizzare il Grand Slam. Precoce e determinata a vincere sempre, fu protagonista di una parabola piena di luci e di molte ombre. Vinse 9 degli 11 Slam a cui prese parte, ma fu costretta al ritiro a 19 anni per una caduta da cavallo. Un tumore allo stomaco la portò via tragicamente a soli 34 anni.  


connolly2
..sfortunata Mo..


So che a qualcuno di voi, come a me (masochista), sentir parlare di GOAT produce una violenta orticaria, ma non ho potuto esimermi da questo titolo per Maureen Catherine "Little Mo" Connolly Brinker (San Diego, USA, 17 settembre 1934 – Dallas, 21 giugno 1969). Come ho provato a fare per qualche altro tennista, cerco di proporre figure eccezionali non solo sportivamente parlando, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Eccezionale come in realtà è la vita, ma che in questi casi è trasformata dal nostro sport.
Una racchetta in mano, o come la pallina nel film Match point, può cambiare la vita... In meglio o in peggio non si può dire, la cambia e basta, senza aggettivi di cui la vita si disinteressa...Little Mo è stata tennista grande, grandissima e sfortunata, sfortunatissima...Il soprannome le deriva dal parallelo fatto da un giornalista con la nave da guerra Missouri, che era chiamata "Big Mo". Come una nave da guerra, potente, spietata, così nella sua brevissima e fulgida parabola Little Mo sparava missili dalla sua racchetta.
La vita riserva sorprese, ironiche anche nella sventura. Da piccola avrebbe voluto cavalcare, la madre le voleva imporre comunque una vita da enfant prodige, ma mai avrebbe pensato che quella racchetta regalata per consolarla del mancato cavallo l'avrebbe resa famosissima…Mancina, fu costretta a giocare con la destra perché il suo primo allenatore non aveva mai visto una giocatrice mancina davvero forte; e lei voleva diventare la migliore…
Fu con Teach Tennant, un'allenatrice spietata e ambiziosa, come poi sarà in campo Little Mo, che lei sviluppò questa smodata sete di essere la più forte di tutte, sempre! Little Mo era infaticabile, velocissima e sapeva giocare meravigliosamente tutti i colpi, ma non potevate chiederle di scendere a rete perché era frenata da uno shock subito nei primi allenamenti, quando uno smash ricevuto in pieno petto la bloccò psicologicamente. Da fondo allora sviluppò i suoi potenti precisi e regolarissimi strokes, in bello stile; con un footwork incredibile.
Da giovane aveva un talismano, una palla contesa da due dragoni, senza il quale non si sentiva più invincibile (una volta un giudice uscì pazzo a cercare il monile senza il quale la ragazzina non si sognava nemmeno di scendere in campo). Little Mo era religiosissima, al limite del fanatismo, e quando le dissero che il tennis era un dono di Dio, lei ne concluse che perdere era una bestemmia, un peccato; perciò non ammetteva e non accettava la sconfitta. Odiava le avversarie, scendeva in campo con un profondo odio che la rendeva implacabile. Nulla la distraeva in campo: soleva dire che nel campo vicino potevano far brillare la dinamite che lei non se ne sarebbe accorta affatto!
Data questa cornice non c'è da meravigliarsi che il suo equilibrio psichico fosse messo a dura prova. Come per altri campioni pressati da genitori e dall'entourage sosteneva che nessuna gloria e nessuna vittoria poteva ripagarla dei sacrifici e dell'infelicità subita e a volte cercata (vero Agassi?). Rimane la sua brevissima parabola accecante come un fulmine. Nel 1951 al terzo tentativo, sedicenne, vinse gli US Championships, l'anno successivo Wimbledon, nel 1953 fece il Grand Slam sotto la guida di Harry Hopman perdendo un solo set in tutti e quattro i tornei e sconfiggendo in tre finali la sua compagna di doppio Doris Hart (a sua volta plurivincitrice di Slam e che disse di Little Mo: “per me non c’è dubbio che sia stata la più grande tennista; e le ho viste tutte tranne Suzanne Lenglen”).
Nel 1954 non andò in Australia, ma difese (con successo) il titolo del Roland Garros e di Wimbledon, vincendo anche Roma. Due settimane dopo, in un incidente con il suo cavallo (ah, beffardo destino!) ebbe la gamba destra fatalmente rovinata e dovette ritirarsi dall'agonismo a soli 20 anni non ancora compiuti; aveva vinto gli ultimi 9 Slam a cui partecipò. Sposò in seguito un membro della squadra olimpica USA d'equitazione e si dedicò all'insegnamento del tennis e a commentarlo per poi aprire una fondazione per la promozione del tennis giovanile. Ma il destino aveva in serbo un'altra pagina amara, stavolta definitiva. A 34 anni le fu diagnosticato un tumore allo stomaco che non le lasciò scampo. Nel 1978 le dedicarono un film-tv di due ore, che non ho mai visto, ma che spero di reperire quanto prima viste anche le ottime recensioni... Così potrò farmi un'idea migliore di questa tennista dalla carriera luminosa, ma che ha saputo anche regalarci una finestra sul lato oscuro che lo sport agonistico può a volte drammaticamente aprire.

Pubblicato su Ubitennis il 2 maggio 2011

venerdì 20 luglio 2012

Quanto vale uno Slam? Federer, il GOAT e la Storia del Tennis

Il mondo del tennis è in fermento dopo il diciasettesimo titolo Slam vinto da Roger Federer e c’è chi grida al GOAT: Greatest Of All Times, il miglior giocatore di sempre. Analizziamo insieme se questa teoria possa essere sostenuta, in attesa delle Olimpiadi: un altro bersaglio che lo svizzero vorrebbe centrare.


Quanto vale uno Slam? Federer, il GOAT e la Storia del Tennis
..a piedi leggeri nella storia..


Domenica 8 luglio 2012, Roger Federer conquista il settimo sigillo a Wimbledon e il diciasettesimo titolo dello Slam, record assoluto.
Partono i lanci d’agenzia e di seguito i titoli sensazionalistici che dipingono Federer come il più grande tennista di tutti i tempi. Per chi è un accanito appassionato di tennis ci troviamo magari a ripetere cose già note, ma vorremmo fare il punto della situazione su questa questione, così anche chi segue il tennis saltuariamente possa farsene un’idea un po’ più precisa.

Giornalisticamente parlando stiamo dunque trattando la questione del GOAT, ovvero del Greatest of All Times: il più grande di tutti i tempi. È una vecchia questione che raramente ha portato frutti, un po’ come la diatriba su chi sia il miglior calciatore di tutti i tempi: Pelè o Maradona? O Messi?
Può essere però un punto di partenza su cui impostare un dibattito che definiremmo “storico”; ovvero, ci costringe a rivedere la storia del tennis da un punto di vista il più obiettivo possibile.
Se la domanda è piuttosto semplice (è Federer il più grande tennista di tutti i tempi?), il percorso per arrivare a una risposta non è altrettanto banale. Come per tutte le teorie e le tesi c’è da impostare i criteri su cui fondare la propria opinione, le motivazioni; e lasciare da parte i facili entusiasmi del momento svestendo, almeno per un attimo, i panni del tifoso o del nostalgico fan.
Se guardassimo alla tabella riportata sotto e considerassimo il nuovo record raggiunto dallo svizzero, cioè lo strabiliante numero di 287 settimane (and counting...) passate da n. 1 della classifica ATP, la risposta sorgerebbe spontanea. E invece c’è da fare dei distinguo che ci daranno una chiave di lettura assai diversa di quelle aride cifre.
Innanzitutto facciamo riferimento a una data chiave, il 1968: fu solo in quell’anno che fu liberalizzata per i giocatori professionisti e per gli amatori la partecipazione ai tornei dello Slam, dove prima potevano accedervi solo gli amatori (con conseguenti fenomeni di soldi presi sottobanco). Questo vuol dire che i migliori giocatori del dopoguerra, i quali passavano dopo uno o due anni di successi al circuito pro, hanno perso tantissime occasioni per vincere quei trofei; qualche nome per esemplificare: Rod Laver fece per 2 volte (1962 e 1969) il Grande Slam, ovvero vincere nello stesso anno i 4 tornei e non partecipò ai tornei che vanno dal 1963 al 1968, cioè 24 occasioni perse. Ken Rosewall invece saltò tutti quelli che vanno dal 1957 al 1968, perdendo dunque 11 occasioni per togliere quel fastidioso zero nella casella intitolata W come Wimbledon.

Poi c’è da discutere la qualità di alcuni di questi titoli: non solo un torneo dello Slam post-1968 avrà un maggior prestigio di quelli che vanno dal secondo dopoguerra al 1967, visto che, come detto, alcuni campioni non vi parteciparono, ma anche un Australian Open del duemila varrà, in proporzione, assai di più di quelli degli anni Settanta o dei primi anni Ottanta in quanto, per scomodità di calendario, certi giocatori come Borg o Connors non ci andavano (per dire la qualità di quelle edizioni: Connors ci andò due volte, una la vinse, l’altra la perse in finale). Ovviamente, prima che gli aerei iniziassero ad essere trattati come dei bus o dei taxi, in Australia ci andavano in pochissimi ed ecco spiegato come al terzo posto della classifica qui sotto riportata ci sia Roy Emerson, bravo giocatore, ma non un campionissimo: 6 dei 12 trofei dello Slam sono stati vinti in Australia, e tutti e 12 comunque tra il 1960 e il 1967; quanti gliene sarebbero rimasti se a quei tornei avessero partecipato i vari Laver, Rosewall, Roche, Pancho Gonzalez e via elencando? Impossibile a dirsi.

Ultimo e forse decisivo elemento da considerare è il cambiamento di quattro diversi fattori di gioco:
  1. Le palline. Sembrerà forse risibile, ma tra i giocatori che hanno vissuto epooche diverse del tennis, le palline sono tra le prime ad essere indicate come un fattore decisivo di cambiamento. Dopo la seconda guerra mondiale, a causa della scarsità di gomma naturale, si iniziò a usare gomme artificiali che hanno reso le palline più leggere e volatili, senza contare che nel corso degli anni le misure adottate in alcuni tornei sono cambiate per rendere il gioco alle volte più rapido e altre più lento (ad esempio, questo è occorso negli ultimi anni a Wimbledon). Per ultimo c’è il cambio di colore, da bianco a giallo per favorire la visibilità dei telespettatori.
  2. Gli attrezzi. Quanta differenza tra le racchette di legno e quelle attuali, passando per gli esperimenti intermedi! Tale è la differenza tra una cerbottana e un kalashnikov... E chi si azzarda più ad avventurarsi a rete?
  3. La preparazione e la vita dei giocatori. Elemento comune ad altri sport, ma la differenza è notevole tra chi doveva farsi un mese di piroscafo e chi ora in 12 ore di aereo privato raggiunge tutti i tornei del mondo, da Dubai all’Australia, passando per Mosca, Toronto e Parigi ed è seguito da almeno quattro persone.
  4. I campi. Ci sono stati anni in cui tre Slam su quattro venivano giocati sull’erba, ora si discute e si critica l’omologazione tendente alla lentezza dei campi di quasi tutti i campi. È come se nel calcio qualche campo fosse in cemento, altri in terra, altri in erba o in parquet.

Ecco dunque il perché Federer non può essere considerato il Più Grande di Tutti i Tempi, e nessuno lo può ragionevolmente essere. Senza contare che non lo potrebbe neppure essere data questa semplice statistica: Nadal lo ha battuto 18 volte su 28. Come può un giocatore essere considerato il migliore di sempre, se perde lo scontro diretto contro il suo rivale d’epoca?


GIOCATORE TOTALE AO RG W US
Roger Federer 17 4 1 7 5
Pete Sampras 14 2 - 7 5
Roy Emerson 12 6 2 2 2
Björn Borg 11 - 6 5 -
Rod Laver 11 3 2 4 2
Rafael Nadal 11 1 7 2 1
Bill Tilden 10 - - 3 7
Jimmy Connors 8 1 - 2 5
Ivan Lendl 8 2 3 - 3
Fred Perry 8 1 1 3 3
Ken Rosewall 8 4 2 - 2
Andre Agassi 8 4 1 1 2
William Larned 7 - - - 7
John Newcombe 7 2 - 3 2
Henri Cochet 7 - 4 2 1
René Lacoste 7 - 3 2 2
John McEnroe 7 - - 3 4
William Renshaw 7 - - 7 -
Richard Sears 7 - - - 7
Mats Wilander 7 3 3 - 1
Stefan Edberg 6 2 - 2 2
Boris Becker 6 2 - 3 1
Anthony Wilding 6 2 - 4 -
Don Budge 6 1 1 2 2
Jack Crawford 6 4 1 1 -
Laurie Doherty 5 - - 5 -
Frank Sedgman 5 2 - 1 2
Tony Trabert 5 - 2 1 2
Novak Đoković 5 3 - 1 1