mercoledì 6 settembre 2017

New York New York - day 3 - September 4, 2017

Missione del giorno, comprare due binocoli.. E non perdersi..

Arrivati a Manhattan da dove alloggiamo (non ho ancora capito se alloggiamo nel Queens o a Brooklyn) usciamo e entriamo in un negozio dove volevano venderci due binocoli al prezzo prima di 160, poi di 150, poi di 100 dollari.. 
Rinunciando duramente al ventilato affare entriamo in un negozio vero e assaggiamo la vera capacità commerciale, e notoria, degli States. Ti coccolano, ti lisciano, ti solleticano e poi ti spennano lasciandoti con la convinzione di aver fatto un vero affare.. 
Il nostro commesso, Robert, ci parla dell'Italia e di cibo. Lacrime a goccioloni che scendono, come dollari da una Mastercard.. Qua è tutto CREAM: cash rules everything around me.. Ma con style..

E quando usciamo siamo ancora così rimbecilliti che confondo la destra con la sinistra e sbagliamo clamorosamente strada! Per fortuna ci viene in aiuto una gentilissima signora di origine rumena, che ha abitato a Roma e che parla anche italiano, e che prende l'autobus per andare a giocare a bridge.. 
Ci affidiamo a lei che ci mette sulla giusta strada per andare dove dobbiamo andare e cioè a percorrere la High Line una vecchia ferrovia dismessa sopraelevata di 10 metri dalla sede stradale e che percorre parte del West Side scendendo fino a Chelsea.

Il sole splende, i turisti fioccano, il panorama è davvero bello tra grattacieli e il fiume Hudson. Affamati, cerchiamo un hamburger e girovaghiamo allegramente nel Greenwich Village in questo lunedì di festa, tra partite di basket nei campetti recintati, e parchi straripanti di gente. È incredibile come la cultura del parco sia così affascinante in America dove in ogni parco trovi famiglie, artisti di strada, anziani, bizzarri individui che giocano a scacchi, tanti lettori, corridori e saltimbanchi.. Stupendo, quasi come le Cascine.. Ma con un po' (!) più di senso civico..

Pertanto decidiamo anche noi di passare qualche ora nel parco che costeggia il fiume Hudson, facciamo perciò il LungHudson e cerchiamo negozi e librerie che scatenano una specie di sindrome di Stendhal del compratore ossessivo compulsivo a cui resisto solo grazie alla fatica che obnubila la mia mente. E alla fontanella dell'acqua che trovi anche in librerie e biblioteche.. 
Questa è civiltà, mentre in Italia turisti disidratati e impossibilitati ad andare in bagno vagano per ore alla ricerca di un albero qualunque per alzare la gambina..

Un'altra cosa stupefacente è che non appena estrai la mappa per capire in che parte di mondo ti ritrovi vieni letteralmente assalito da fin troppi niuyorchesi fin troppo volonterosi di aiutarti e innamorati dell'Italia. 
Come il cineasta bibliotecario che ci tiene mezz'ora a raccontarci che ha lavorato con Fellini ad Amarcord in Cinecittà e che si faceva chiamare Giovanni Nessuno, detto Spaghetto.. 

Dopo una giornata così, cosa si può fare appena tornati all'umile magione? Secondo la dolce metà non c'è nulla di meglio che passare l'aspirapolvere.. Ah, l'irresistibile richiamo dell'aspirapolvere americano.. E poi, per fuggire al terzo giorno consecutivo di indiano, una cena all'americana: apro scatoletta, impiatto e via di microonde.. Mi sento un po' Alberto Sordi: ammazza che zozzeria..

..sullo sfondo l'Empire; sul davanti una battaglia privata contro i lunedì!
..la fontanella in libreria, che tutta la sete porta via..
..original American, con sandalino da trekking..
..con le mani in pasta, anzi in zuppa: inzuppate, insomma..


AMMAZZA CHE ZOZZERIA!
..'o Spaghetto..

..grattacieli sulla High Line..

..no ticket, non parti..

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