martedì 30 ottobre 2012

Football Clan: Introduzione alle mafie nel calcio - Prima Parte

In cinque puntate a cadenza settimanale vogliamo raccontarvi un libro appena uscito, Football Clan, e ragionare con voi dello sport più bello del mondo e di quali rischi corra in Italia. E parleremo anche di Maradona e di un calcio trasformato a partire dal Mondiale argentino dei Colonnelli, di Balotelli e delle foto compromettenti di molti giocatori di oggi.

 
 
 
 
Raffaele Cantone e Gianluca Di Feo, Football clan. Milano: Rizzoli, 2012. Collana Saggi, 288 p., 17 euro. ISBN : 17059008


Qualche settimana fa è uscito un libro dal titolo Football Clan. È un saggio che tenta di descrivere come le criminalità organizzate, italiane e non, siano entrate nel mondo del calcio di casa nostra e lo stiano trasformando. Parla di che cosa cerchino nel pallone i boss, del perché gli sia utile, di quanto certe realtà sportive, nel passato e nel presente, siano permeate da rapporti non cristallini (per usare un eufemismo). Parla anche di quanto tutto questo passi sotto silenzio, non visto e forse non voluto vedere.
Riteniamo perciò di fare un servizio alla disciplina che amiamo nel raccontarvi meglio ciò che viene descritto in questo saggio, che è amaro nel denunciare i fatti, ma che ha lo scopo di far reagire la società per contrapporre a tutte le mafie gli anticorpi dei valori più puri dello sport. In cinque puntate approfondiremo meglio i temi di questa pubblicazione, partendo oggi dalla presentazione degli autori e dal capitolo di introduzione.
 
GLI AUTORI
Il libro è stato scritto a quattro mani dal giornalista Gianluca Di Feo, che da oltre vent’anni si occupa di criminalità organizzata e di inchieste su corruzione e servizi segreti e dal magistrato napoletano Raffaele Cantone. I due avevano già collaborato due anni fa per "I gattopardi", edito da Mondadori, anche questo dedicato a ricostruire come le mafie facciano sistema con la società civile intessendo rapporti intricati che tagliano trasversalmente tutti gli strati della popolazione. E soprattutto come non si tratti più di “coppola e lupara”, ma di vere e proprie agenzie di servizi a cui spesso uomini d’affari, imprenditori, politici ricorrono liberamente. Raffaele Cantone vive sotto scorta dal 2003, conosce bene il mondo della camorra avendo fatto parte della Direzione distrettuale antimafia napoletana fino al 2007. Ora continua a portare avanti la sua lotta civile anche attraverso interventi sul Mattino e con questi libri che cercano non solo di fotografare una situazione di fatto, ma anche di individuare le vie per uscire dal pericolo mortale di una società troppo impermeata di mafie.
 
INTRODUZIONE AL LIBRO
Nella sua introduzione a Football Clan, Cantone, ci racconta il perché si sia preso la briga, i rischi, e forse lo scetticismo sulla sua persona che verranno anche in futuro per fare questo libro. Lui è stato ed è un tifoso, un appassionato di calcio. Ci racconta la sua passione, come fosse la nostra. Le partite ai tempi delle scuole, il tifo che abbiamo tutti vissuto da ragazzi e anche oltre. E scrive non per giudicare, disprezzare, condannare: ma per amore, perché si cerchi di far rimanere il calcio più pulito possibile. E non per tornare indietro a un’età mitica e mitizzata che forse non è mai esistita; ma per correggere il tiro, per deviare da una deriva che il sistema calcio (metafora anche della nostra società, in primis quella politica) ha già imboccato. Non è alla fine la questione dei tanti soldi di cui il calcio ora si nutre, ma del potere che si annida dove ci sono così tanti interessi economici. Dove c’è commercio, dove tutto ha un prezzo e l’immagine è anche quella vendibile (si pensi allo strapotere dei procuratori, ai giocatori che guadagnano più come testimonial che come calciatori), allora lì entrano le mafie (e d’ora in poi parleremo di mafie non solo per raccogliere con questo termine le organizzazioni criminali strutturate, ma per riassumere un atteggiamento che va contro i più normali precetti etici di convivenza civile, senza neppure dover scomodare ideali di sportività e lealtà).

Questo si risolve, per i tifosi, in fenomeni come l’estinzione della razza purosangue dei giocatori-bandiera, il campionato spezzatino, il calcioscommesse, punti di penalità e retrocessioni decise dai tribunali, scudetti assegnati dai giudici, una giustizia sportiva sotto accusa costantemente e non sempre a torto, arbitri coinvolti in tentativi di corruzione, ma soprattutto in un sistema che nonostante riceva montagne di soldi dalle televisioni e dagli sponsor si trova continuamente a rischio bancarotta. Si potrebbe addirittura, per assurdo, essere tentati a ipotizzare che siccome le mafie portano soldi, non sia poi un grosso male, visto che altrimenti toccherebbe ai cittadini, con le proprie tasse, pagarsi un passatempo così costoso (si pensino alla questione delle forze dell’ordine impiegata negli stadi, a tutti i decreti volti a ripianare debiti e alle altre situazioni che nelle prossime puntate vedremo). Il problema però è il COME, in quale modo le mafie offrano questi soldi e cosa chiedano in cambio, soprattuto in termini di ripercussioni sociali.
Elencati tutti questi difetti, che sono comunque sotto gli occhi di tutti, ma spesso tutti siamo così affamati di calcio, preoccupati di perdere il nostro hobby per eccellenza da chiudere quasi volontariamente le palpebre, in un moto forse di rassegnazione, ci si potrebbe sentire perduti e disperati. Non è questo il fine del libro, non così si esce da queste situazioni. Chiosa Cantone, nella prefazione: “Il calcio va salvato prima che cada nel precipizio”. Si può fare, ma ci vuole coraggio, lungimiranza, capacità. Cosa c’è in ballo? Qual è la posta che ci giochiamo? Semplicemente, ed è tantissimo, i nostri sogni: prendete Lorenzo Insigne, dice sempre Cantone: il calcio, per lui come per tanti altri, è un mezzo che rende possibili anche i sogni più impossibili.
Questo libro è un’occasione per interrogarci su cosa sia il calcio oggi, un’occasione per capire come siamo arrivati a questa situazione pericolosa (borderline, direbbero gli inglesi) e per cercare di intravedere le vie d’uscita con il fine ultimo di salvare un bene prezioso, i sogni nostri e delle generazioni a venire. Inoltre andremo a raccontarvi episodi curiosi, foto compromettenti e significative di giocatori come Maradona; i sospetti sull'Avellino di Juary e l'attentato a Necco, le amicizie dei giocatori del Napoli di oggi e di Balotelli, nonché le mafie del Nord.
 
 
Pubblicato su Vavel.com e Italiagermania4-3.com
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