lunedì 18 aprile 2016

Cammino di San Benedetto - secondo giorno - Gerano-Eremo di San Biagio (Subiaco) - 18 aprile 2016

Dolce è il risveglio al suono di asini raglianti e riscaldamenti a palla. Per ripicca rubiamo il pane fresco alle suore (ma hanno iniziato loro: come si fa a mettere la nutella in frigo che poi per spalmarla devi usare l'accendino sotto il cucchiaino tipo Trainspotting?). Come controsgarbo ci spennano che manco degli strozzini, e allora penso bene di tenermi la loro chiave in tasca (poi ci pentiremo amaramente e gliela rispediremo da Subiaco - la famosa conversione sulla via di Subiasco).

Secondo la guida la prima deviazione dobbiamo prenderla dopo il cimitero verso via della Fossa. Ce ne guardiamo bene e andiamo a diritto in un bel sole quasi estivo, tra glicini in gran forma e in quasi solitudine. È una tappa fatta apposta per allenarci, visto che finora si era fatto solo montaggio/smontaggio mobili IKEA (maldidos!). Fino a Subiaco siamo in una bella campagna laziale, tra colline un po' troppo ripide per essere riposanti e l'Aniene addomesticato dai cartari sublacensi.
Non è male neanche l'ingresso a Subiaco, dal ponte medievale di San Francesco. Alziamo lo sguardo e mutuamente decidiamo che oggi la Rocca non fa per noi. Vale più il pellegrinaggio alla casa natale di Gina Lollobrigida, nata anche lei il 4 luglio..
..il 4 luglio 1927..
Meglio andare subito ai monasteri di Santa Scolastica, e al Sacro Speco, il monastero costruito sopra alla grotta ove Benedetto trascorse i primi tre anni a Subiaco, forse perché in centro c'era già all'epoca un po' troppo traffico..
A Santa Scolastica, sorella di Benedetto, arriviamo quando ben due scolaresche impazzano nel cortile della foresteria. E ci andiamo a piedi perché il trenino lillipuziano non lo vediamo passare, sarà in mini-ritardo?
..ciuff ciuff..
Su, la porta del convento è chiusa, e siccome non piove e non tira vento non bussiamo, ma mangiamo pane raffermo e prosciutto cotto nello zaino addossati al muro.
Dopo l'immeritata sosta saliamo ancora all'altro monastero che nel frattempo apriva alle 15:00. 

- Non si fanno visite guidate se non a gruppi -, ci informano.
Tipo questi:
..noi e loro, e basta: misteri della globalizzazione..
Siamo comunque ripagati dal luogo mozzafiato e dalla bellezza degli interni e dal primo scatto rubato a Francesco, che non aveva né le stigmate né l'aureola, ma si chiamava ancora solo Fratello Francesco: un po' come vedere una foto di Maradona prima che diventasse El Pibe de Oro. In compenso c'è il bue volante..
..fa sempre un certo effetto vedere il bue api in una chiesa cattolica. 

Dopo il bue con le ali non rimane che salire all'oasi di pace dell'eremo di San Biagio. Mi stupisco che il cellulare prenda così tanto, ma non sono le influenze celesti, quanto la mega antenna costruita in cima alla montagna.. Supponiamo che anche Radio Maria prenda benino..
Se 24 ore fa abbiamo mangiato troppo, oggi si tende decisamente verso la frugalità. In compenso ceniamo con una suora 93enne con una lucidità che mai ho posseduto né possiederò.
E non possiedo più neanche scorte di viveri, mangiate dalla consorte in preda a una crisi di fame chimica.. E pensare che esattamente un anno fa si mangiava abbondantemente e in stupenda allegria..

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