sabato 8 settembre 2012

US Open, Andy Murray veleggia in finale


Con lo score di 5-7 6-2 6-1 7-6(6) Andy Murray vola in finale e aspetta il vincente tra Novak Djokovic e David Ferrer. Match fortemente condizionato dal vento newyorkese che non ha permesso ai due giocatori di esprimersi al meglio. Berdych è rimasto per due set mentalmente fuori dalla partita e il tardo recupero non è andato a buon fine.




Ottima vittoria con il punteggio di 5-7 6-2 6-1 7-6(6) in 3 ore e 58 minuti per lo scozzese Andy Murray che recupera lo svantaggio di un set e ha ragione abbastanza agevolmente di un Berdych che sembra essere stato in partita solo per un set, il primo e poi sempre in affanno. Con questa vittoria Andy sale al n. 3 della classifica ATP, superando Rafa Nadal. Notevole il match del neo oro olimpionico, che in condizioni pessime per un forte vento che imperversava sull'Arthur Ashe Stadium, è riuscito a mantenere la calma e la concentrazione nonostante il primo set perso. Nel secondo set è riuscito a trovare le giuste contromisure a un Berdych privato della sua migliore arma, il servizio. Impossibile giocarlo come lui sa fare in tali frangenti, e quindi la partita ha spesso offerto errori incredibili per i due campioni. Qualche scambio è stato molto divertente perché i due giocatori erano costretti a inventarsi soluzioni che il tasso tecnico maggiore dello scozzese spesso rendevano vincenti e fantasiose.

IL MATCH
Inizio molto difficoltoso per i due atleti, con forti folate di vento che spostano di continuo la pallina e rendono difficile giocare un buon tennis. Nel terzo gioco c'è il primo strappo della partita, con Murray che dopo un lungo braccio di ferro riesce ad ottenere il break. Nel game successivo succede di tutto, con lo scozzese che va sotto 30-40, salva benissimo la palla break con una palla corta, ma incredibilmente il punto dev'essere rigiocato perché il vento fa cadere il cappello ad Andy e questo viene considerato come disturbo di gioco; morale, errore successivo di Murray e contro-break. Si procede senza acuti fino al dodicesimo game con Andy al servizio per portare il primo set al tie break; il numero 4 del mondo, però, va molto in difficoltà al servizio concedendo 2 set point a Berdych, il quale non si fa sfuggire l'occasione e al secondo tentativo strappa il primo set all'avversario grazie a un gran diritto. 1-0 Berdych dopo ben un'ora e 17 minuti di gioco.

Non sembra risentire del set perso lo scozzese, che nel secondo parziale ottiene subito un break e, confermandolo nel successivo turno di battuta, sale velocemente 2-0. Difficoltà notevoli per chi serve dal lato del campo a sinistra del giudice. Andy tiene meglio i suoi turni di servizio e porta a casa il set 6-2. Murray sembra aver capito come giocare il back con più profondità alternandolo a rovesci in top più ficcanti.

Il terzo parziale si apre con altri due break per lo scozzese che si porta subito sul 4-0. Berdych sembra non raccapezzarcisi più. Tolta l'arma del servizio, il ceco inevitabilmente è quello che soffre di più delle condizioni metereologiche difficoltose. Subisce inoltre le contromisure che lo scozzese ha trovato dopo il primo set senza reagire e provare a proporre contromisure soddisfacenti. Ecco spiegato il 6-1 del terzo set

Come non bastasse il quarto parziale incomincia con un break in favore dello scozzese. Qua però Andy si inceppa un po', getta al vento, è il caso di dirlo, la possibilità del secondo break consecutivo e si fa invece togliere il servizio da un Berdych che all'improvviso, complice anche un momentaneo abbassarsi delle folate, ritrova le sue armi migliori: servizio e dritto. Set iniziato come fotocopia dei precedenti due, si fa invece ben più serrato. I due giocatori tengono il servizio, seppur con qualche difficoltà e vanno a ltie break. Parte forte Berdych che conquista due mini break. Bravo lo scozzese a recuperarli, ad annullare un set point al ceco e a 
chiudere al secondo match point. 

Troppo monotono e macchinoso il gioco del ceco, che non ha saputo adattarsi nel corso della partita, se non parzialmente nel quarto parziale, e permette a Murray di approdare meritatamente alla finale di domani.

Murray a caldo ha commentato la partita sottolineando le difficoltà di giocare con un forte vento. Soprattutto era difficile, a detta dello scozzese, controllare gli effetti delle seconde di servizioSi è sentito con il match in pugno fino al contro break del quarto set, quando Berdych ha iniziato a variare un po' la sua tattica e allora lì ha capito che avrebbe dovuto sudarsi ogni punto per chiudere la partita già quest'oggi, non essendoci molto tempo per recuperare per la finale di domani.

Articolo pubblicato su Vavel l'8 settembre 2012

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