..la mano de dios del pibe de oro.. |
Martedì scorso, 30 ottobre, ricorreva l'anniversario della
venuta al mondo di Diego Armando Maradona.
È strano per tutti vedere come passino gli anni, c’è chi se
li sente addosso e chi li vede accumularsi negli altri. Solo lui, El pibe de
oro, il ragazzo d’oro, sembra sempre uguale a sé stesso, forse perché non è mai
stato uguale a niente e a nessuno.
Nessun paragone è mai stato davvero possibile con lui.
Eduardo Galeano, uno dei più grandi scrittori viventi del Sudamerica, e forse
il più grande scrittore di calcio, dice di Dieguito: “Maradona è
incontrollabile quando parla, molto di più quando gioca”. E la sua vita è stata
e sembra ancora un gioco eterno, con il pallone tra le gambe, i piedi ben
piantati in terra, ma la testa, e le gambe, e le mani quasi protese verso il
futuro, verso il cielo.
Nel nostro piccolo vogliamo ricordarlo nella sua sfera
sacrale.
Non è un caso se per lui, da lui, si è coniata l’espressione
Mano de Dios. E non è un caso che in molti vedano Maradona circonfuso da
un’aura sacra, come i Re Taumaturghi di un tempo, come i sovrani asiatici
paragonati al Sole. Dice Emir Kusturica, nel suo Maradona by Kusturica: “È un
dio. E agli dei si perdona tutto”.
Canta Manu Chao con i Mano Negra: “Santa Maradona priez pour
moi”, Santa Maradona prega per me. Nei campi da calcio è sempre stato
l’Onnipotente, lui che ha travalicato le leggi della fisica usando un corpo che
a vedersi sembrerebbe adatto solo al subbuteo, facendo passare, scendere e
salire palloni quasi contro le leggi dell’impermeabilità dei corpi e della
gravitazione universale, lui che per davvero, per una città intiera è stato al
pari di San Gennaro e per una nazione una divinità azteca. E pensare cosa
avrebbe potuto fare se non si fosse fatto di cocaina (parole sue). Paradiso e
inferno in un corpo solo.
Per molti è dunque un dio, anzi un Dio con la D maiuscola.
Ci rieferiamo alla Iglesia Maradoniana, che conta ormai 120.000 adepti e per
cui, ovviamente, martedì scorso era Natale dell’anno 52 d.D. (dopo Diego).
E così pregano loro:
Diego nuestro que estás en las canchas.
Santificada sea a tu zurda, venga a nosotros tu magia.
Háganse tus goles recordar en la Tierra como en el Cielo.
Danos hoy la magia de cada día, perdona a los ingleses,
como nosotros perdonamos la mafia napolitana,
no nos dejes caer en off-side y líbranos de Havellange y Pelé. Diego!
Diego nuestro que estás en las canchas.
Santificada sea a tu zurda, venga a nosotros tu magia.
Háganse tus goles recordar en la Tierra como en el Cielo.
Danos hoy la magia de cada día, perdona a los ingleses,
como nosotros perdonamos la mafia napolitana,
no nos dejes caer en off-side y líbranos de Havellange y Pelé. Diego!
Diego nostro che sei nei campi
santificato sia il tuo sinistro, venga a noi la tua magia.
Possano i tuoi gol ricordarsi in Terra come in Cielo.
Dacci oggi la magia quotidiana, perdona gli inglesi
come noi perdoniamo la mafia napoletana,
non ci far cadere in off-side e liberaci da Havelange e Pelé. Diego!
Articolo pubblicato su Datasport.it e Italiagermania4-3.com il 03 novembre 2012
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