sabato 3 novembre 2012

Bidoni: l'incubo

Furio Zara, Bidoni: l'incubo.
Da Aaltonen a Zavarov 100 storie di campioni in teoria, brocchi di razza, guitti, avventurieri e giullari del calcio italiano dal 1980 a oggi.
 
Prefazione di Gianni Mura. Milano, Kowalski, 2006. ISBN: 88-7496-719-5. 271 p., 10,00 euro.
 



Mai titolo fu più fuorviante. O quanto meno ingannevole.
Non si parla infatti di bidoni in assoluto, ma di 100 giocatori, a partire dagli anni '80, comprati a peso d'oro dall'Italia. Venuti nel Bel Paese a miracol mostrar e autori invece di figure magre, magrissime, tristi, alcune buffe.
Non si possono infatti definire bidoni in assoluto Rivaldo, Ian Rush, Redondo, etc... Lo sono diventati in Italia, o meglio, per l'Italia.
Il problema è un altro, semmai. Il problema sono le caterve di soldi versati per questi presunti fenomeni: la Lazio di Cragnotti, il Parma di Tanzi sono solo i casi più eclatanti, si veda alla voce De La Pena o Asprilla. Per tacere di chi neanche mise piede in campo. Ma troviamo anche vezzi e capricci di allenatori che hanno fatto sborsare svariati quattrini per ritrovarsi tra le mani un caso umano (il nome di Zeman ricorre più volte). Oppure i consigli di giocatori che sponsorizzano amici e/o ex colleghi (vedasi Seedorf).
In una pagina e mezza l'autore delinea la storia di questi sciagurati, storia umana più che calcistica. I problemi e le curiosità di queste storie però non fanno ridere, se non di un riso amaro. E' raro che un fallimento sia divertente. Divertono (alle volte) le reazioni dei tifosi. Come quel tifoso romanista che chiamò il giocatore per fargli un autografo perché gli faceva pena.
Oppure, sempre a Roma, l'appellativo di Moviola al presunto fuoriclasse e motorino della squadra per la flemma che sciorinava in campo.
Si può essere dunque, o meno, d'accordo con la bidonaggine di certi giocatori scelti (scelta peraltro dichiaratamente soggettiva), manca però l'approfondimento da parte dell'autore di situazioni che alle volte risultano poco chiare. Spesso si resta comunque sospesi nel dubbio se volerne sapere di più o dimenticare presto quel che si è letto.
Rimane di certo ottima l'idea di fare un libro di questo tipo: raccontare alcune storie di uomini passati, spesso inconsapevoli, nel tritacarne del professionismo calcistico italiano a partire dagli anni '80, l'epoca della liberalizzazione delle carriere. Giocatori diventati pretesto, che hanno vissuto un sogno, spesso vinto alla lotteria, ingannati e ingannatori allo stesso tempo, venuti in Italia a giocare al pallone per guadagnare molti soldi e però passati alla storia come bidoni, falliti sul campo, alcune volte anche fuori dal campo.

Pubblicato su Italiagermania4-3.com l'11 ottobre 2012

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