venerdì 30 novembre 2012

Mi ritorni in mente: Tanti auguri Udinese

..finale Coppa Italia 1922: Udinese - Vado Ligure..


Ricorre oggi il 116° compleanno di una squadra di serie A. Il 30 novembre 1896 nasceva, infatti, l'Udinese.Nel fare gli auguri alla squadra e ai tifosi friulani vediamo l'occasione per ricordare una tipica parabola delle squadre italiane (magari di provincia) e raccontare così, per sommi capi, una storia: il calcio in Italia e l'Italia con il calcio.
All'inizio il calcio non è il Calcio. Alla fine dell'Ottocento nascono dei gruppi sportivi, magari d'influenze inglesi, che tra le varie discipline prevedono anche il football. A Genova come a Milano le società gli affiancano, ad esempio, il cricket. Curioso il fatto che anche per un altro sport ora molto popolare, il tennis, la culla sia stata una disciplina così tipicamente britannica, oltre al cricket anche il croquet, o talvolta il golf (si pensi a Wimbledon, torneo organizzato ancora da un club che si chiama All England Lawn Tennis and Croquet Club).
A Udine, invece, il calcio si sviluppa all'interno di una polisportiva che predilige principalmente la scherma e la ginnastica. Un gruppetto gioca anche a "calcio ginnastico", una variante italiana, simile però al football inglese: è un periodo di regole non ancora normalizzate.
Bisogna aspettare il 1911 per avere un'associazione calcistica indipendente nel capoluogo friulano. Negli stessi anni, a Milano nasce l'Inter, e gioca già nell'allora serie A. L'Udinese no, parte dalle serie minori e pian piano, da brava formichina di provincia, si conquista l'accesso alla massima serie. Non sono anni semplici, ci sono due guerre di mezzo, il Friuli è zona di frontiera e più di altre regioni soffre gli eventi bellici, spesso è necessario ripianare debiti e buchi di bilancio, e come vedremo sarà quasi una costante della sua storia, almeno fino all'ultimo decennio del secolo scorso.
Anche il secondo dopoguerra è largamente pioneristico per le squadre non di primissima fascia, non ci sono Moratti a Udine, non sbarca Schiaffino o il tricefalo Gre-No-Li, eppure, tra alti e bassi (si legga serie A, B, e anche C), i bianconeri arrivano al secondo posto finale nel 1954-1955, dietro al Milan. Pure all'epoca ci sono gli illeciti sportivi, l'Udinese ritorna in B e si barcamenerà tra le serie principali e quelle cadette fino a ottenere un primato: è la prima squadra a venir sponsorizzata, seppur camuffatamente, nel 1978, dai gelati Sanson, ed è scandalo, ma anche segno precursore dei tempi a venire.
Parallelamente si nota un fenomeno di costume, a Udine, ma anche ad Avellino o in altre realtà, la squadra diventa vessillo di una regione e di una popolazione.
Senza arrivare a fenomeni tipo Barcellona (simbolo della catalanità), anche in Friuli, complice il boom economico e la ricostruzione post terremoto del 1976, il calcio rivela una forte identificazione tra la gente e la bandiera sportiva, manifestandosi nel suo apice con lo slogan "o Zico o Austria".
I primi anni '80 sono l'inizio di una stagione eccitante per i tifosi, la proprietà passa al patron della Zanussi, Lamberto Mazza, che abitua i fans a grosse spese (Zico, Virdis, Mauro, Causio, Edinho), poi per ripianare debiti subentra l'attuale deus ex machina, Giampaolo Pozzo. Ma tra retrocessioni per demeriti sportivi e altre per illeciti vari, bisogna aspettare ancora un po' prima dell'esplosione definitiva della società, che si compie a partire dagli anni '90 con una nuova strategia rivelatasi alla fine vincente, seppur rischiosa: scovare nuovi talenti, farli maturare, e infine offrirli alle grandi squadre. Semplice a dirsi, difficile a farsi, ma con questa proprietà l'Udinese ha scoperto un uovo di Colombo che è diventato gallina dalle uova d'oro. Non mancano flessioni, come quella che si vive quest'anno, ma sicuramente è l'unica via che al giorno d'oggi possono praticare le squadre di provincia che non hanno un bacino di tifosi che competano con quelli delle grandi città come Roma, Milano, Torino e Napoli (per tacere delle squadre inglesi). Salvare il bilancio, offrire buon calcio e arrivare in Europa sono comunque grossi regali fatti agli aficionados.
Auguri Udinese, e un augurio affinchè altre squadre possano trovare esercizi così virtuosi: potrebbe essere l'unica strada per salvare il calcio italiano, soprattutto quello di provincia.
 
Pubblicato su Datasport.it e Italiagermania4-3.com il 30 novembre 2012
http://datasport.it/attualita/2012/approfondimenti/mi-ritorni-in-mente-tanti-auguri-udinese-pozzo-friuli.htm
 

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