TENNIS - Il corpo di Novak Djokovic è stato valutato 100 milioni di dollari dalla compagnia assicurativa Lloyd’s,
che ha nel proprio portafogli molte altre celebrità. Si scopre così che
le gambe di Messi valgono (molto) meno di quelle di Mariah Carey, o che
il bacino di Celentano costa più della criniera di John Travolta. Valutazioni strampalate o esatte?
Ma quanto vale un tennista?
No, non ci stiamo riferendo al valore tecnico, che è quello che
interessa ai frequentatori di questo sito (almeno si spera), ci
riferiamo piuttosto al puro valore di mercato.
Ma a quale mercato? Come ogni bravo personaggio pubblico, anche i
tennisti (almeno i più famosi e conosciuti) possono barattare in moneta
sonante le proprie prestazioni, la propria presenza, la propria
immagine, addirittura il proprio nome. Non siamo certo qui a fare falsi
moralismi, o filosofia spicciola sulla effettiva o opportuna e
ingannevole commerciabilità di un Nome, che poi è l’Essenza prima di una
cosa, figurarsi di una persona. Scomodando antiche filosofie: “Quando
in alto il cielo ed in basso la terra non avevano ancora ricevuto il
loro nome, niente esisteva”. C’è chi dunque moralisticamente penserà
allo scandalo della compravendita e che sia un po’ come vendere sé
stessi, al diavolo oppure a guisa dei mercenari; c’è poi chi magari
penserà ai lupanari leggendo queste poche righe. D’altronde fin
dalla notte dei tempi il corpo e le abilità sono monetizzabili, perciò
nessuno scandalo, solo qualche riflessione spicciola a seguire...
La notizia di ieri è che Novak Djokovic o meglio, il suo corpo, vale circa 100 milioni di dollari.
La quotazione è data dalla compagnia assicurativa londinese Lloyd’s,
sollecitata da un giornale online serbo (che il governo serbo voglia
assicurare il proprio campione, che ormai in patria è praticamente un
eroe, e si sia fatto fare un preventivo?). La cifra è data dai
dollari di montepremi che l’anno scorso Nole è riuscito a incamerare
(circa 11 milioni di dollari) moltiplicata per nove, gli anni di
attività rimastigli secondo gli assicuratori. Secondo noi è
comunque un calcolo per difetto: sappiamo infatti che ogni tennista di
questo livello vede moltiplicate le proprie entrate almeno per tre
(spesso per quattro), considerando introiti pubblicitari et similia.
Vero è che si può essere testimonial anche se infortunati, ma senza
risultati si passa un po’ nel dimenticatoio. Un’anomalia del tennis si
ha invece quando un giocatore fa risultati, ma pochi (a volte nessuno)
lo vogliono come immagine (lampante il caso Davydenko, considerato di
poco appeal commerciale).
Tornando alla notizia: la Lloyd’s opera anche nel campo delle
assicurazioni fisiche di personaggi famosi. Possiamo perciò fare
curiosi paragoni su alcune valutazioni: Messi ha assicurato le
proprie gambe per “soli” 50 milioni di dollari, i pollici di Alonso
valgono invece 10 milioni, Celentano (ora più predicatore che
molleggiato) assicurò qualche tempo fa il bacino per 5 milioni, il
mitico Boss (Bruce Springsteen) ha invece assicurato le corde vocali per
4,4 milioni (secondo me sottostimate), i capelli di John Travolta ben 2
milioni (quanto varranno l’uno?). Possiamo anche fare parallelismi su
stesse parti del corpo: se le gambe di Beckham valgono 70 milioni di
dollari e di quelle di Messi già abbiamo detto, quelle di Heidi Klum
“solo” 1,3 milioni di euro (considerato il rapporto qualità/prezzo io
andrei su quelle di Heidi, ma attenzione, la sinistra vale un po’ di
meno perché sul ginocchio ha una cicatrice), quelle di Maria Carey hanno
raggiunto il record, con mille milioni di dollari di valutazione
(mah!). Chissà quindi se Nole si farà una bella assicurazioncina sul
proprio fisico aggiungendo il suo nome a queste celebrità. Certo sembra
di essere al mercato: quanto viene un polpaccio di Nole? Un ricciolo di
Roger (ogni riccio un capriccio verrebbe da dire)? E una lombatina di
Rafa?
A proposito del maiorchino, Nadal anche in queste settimane
di riposo per i primi due del mondo ha dato battaglia, monetaria in
questo caso, al fuoriclasse serbo cedendo per un milione di euro i suoi
commenti in esclusiva alla televisione iberica TVE (ma non il proprio fisico, che ha venduto invece per uno dei consueti servizi fotografici).
Un’ultima considerazione: ringraziando Dio o il destino o chissà che,
ancora non si è riusciti a monetizzare il Genio, sia esso tennistico o
artistico... Profondo sospiro di sollievo e quindi usciamo
snobisticamente (da questo tunnel commerciale) a riveder le stelle...
Articolo pubblicato su Ubitennis il 23 febbraio 2012
Nessun commento:
Posta un commento