TENNIS - Nel 2000 Goran Ivanisevic si autoelimina dal torneo di Brighton per mancanza di racchette, avendole spaccate tutte! Giocava contro Hyung Taik Lee: a un certo punto, dopo l'ennesima sfuriata, non trovò più Head Prestige nel suo borsone. Fu la prima e unica squalifica per "lack of appropriate equipment". Troppa passione e furia tra gli anni ’70 e il 2000 o troppo politically correct i nostri giorni?
Nell’ultimo decennio molti giornalisti e fans hanno
preso il vezzo di criticare il circuito maschile per la mancanza di
“personaggi”, spesso intendendo personaggi fuori dalle righe o
scandalosi. Dove sono andati a finire, dicono, i vari McEnroe, Connors,
Nastase? Certo ora con quel mattacchione di Djokovic e il
sempre-sorridente Baghdatis va un po’ meglio. Ma chi si ricorda l’ultimo top player ad aver rotto una racchetta? O ad aver detto qualcosa fuori di scorretto?
È eccesso di politically correct?
D’altra parte, appena qualcuno fa o dice qualcosa fuori dal coro
viene subito criticato e assalito dai giornalisti e dal pubblico.
Perciò, chi glielo fa fare di essere spontaneo al 100%?
Molto meglio sopportare domande insulse e punzecchiature e veri o falsi
torti arbitrali con sincera o appena dissimulata galanteria e non farsi
troppo nemici e rovinare la propria immagine (anche perché altrimenti
lo sponsor ti molla). Ecco perché un Federer a rompere la racchetta
contro Nole in semifinale sul cemento di Miami 2009 fa notizia!
Tra la generazione dei “ribelli” alla McEnroe e Connors e la “nostra”
annacquata si potrebbe dire ci sia stato una sorte di interregno; da
Lendl (bollato come antipatico) a Safin (gran lanciatore di racchette)
ci sono state diverse gradazioni di personalità forti: gli stessi
Sampras e Agassi, ma su tutti gran menzione d’onore va a Cavallo-Pazzo Ivanisevic.
Uno che sicuramente non nasconde i propri sentimenti e il proprio
pensiero: sia che fosse contento, amareggiato o incazzato. Certo questo
gli costò diverse e salatissime multe e sanzioni, ma, che diamine!, meno
male che ancora qualcuno non pensa alle conseguenze…
Indicativo quello che successe nel 2000 al Samsung Open di Brighton, Inghilterra.
Al primo turno battibeccò con una giudice di linea piuttosto in
carne; al secondo turno si presentò in campo contro il coreano Hyung Lee
con tre sole racchette (Head Prestige Classic 600, per gli
interessati). Sul punto di 5-5 nel primo set, Goran perde l’undicesimo
game e il controllo e spacca la prima racchetta (-2 racchette, quindi).
Perso il primo set, riesce a vincere il secondo al tiebreak. Nel terzo,
sull’1-1, perse alcune palle break incolpa la sua racchetta e la
distrugge (pertanto -1 racchetta). Al game successivo commette doppio
fallo e che fa? Esatto: scaraventa la racchetta al suolo demolendola. Riacquistata
un minimo di lucidità va al borsone alla ricerca di un’altra racchetta,
ma senza fortuna. Allora il giudice arbitro Gerry Armstrong non può far
altro che allontanarlo per “lack of appropriate equipment”: manca di
attrezzatura appropriata.
Ecco un video su questo episodio: vorrei farvi notare le facce dei raccattapalle!
Goran fu il primo (e penso unico) al mondo ad essere squalificato da
un torneo ATP per questo. Per uno che le racchette le aveva gratis penso
sia il colmo! Questo è certo estremo, ma un po’ più di sanguigna
vitalità forse non guasterebbe nei tornei contemporanei.
Articolo pubblicato su Ubitennis l'11 gennaio 2011
Vogliamo un articolo anche sull'altro spaccatore di racchette, McEnroe, please!
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