Da oggi cercheremo di segnalarvi quale partita secondo noi sarà interessante da seguire per motivi tecnici, ma non solo. Il tennis è fatto di giocatori, quindi di persone, e le storie si intrecciano inevitabilmente con la pura tecnica e con la nuda tattica. Day 3 a Wimbledon: abbiamo scelto di analizzare per voi l'ultimo match sul Centrale: Djokovic vs. Harrison.
Quarta e
ultima partita di oggi sul mitico Centre Court vedrà il numero uno del
mondo e detentore del titolo Novak Djokovic opposto a uno dei giovani
più interessanti e promettenti, lo statunitense Ryan Harrison.
I due giocatori arrivano al secondo turno dopo aver superato in
maniera diversa il primo ostacolo. In scioltezza Nole si è sbarazzato
del mosquito Juan Carlos Ferrero, già detentore di uno Slam, nel
classico match d’apertura di Wimbledon. Con un po’ di fatica Harrison ha
invece superato in quattro partite Yen-Hsun Lu di Taipei.
Pensiamo possa essere un match interessante non tanto per il
risultato (Djokovic è nettamente favorito) quanto per vedere la distanza
tra due generazioni di tennisti. Nole è il presente del tennis, ha 25
anni, è nel pieno della maturità fisica e tecnica e anche quest’anno
gioca per ottenere grandi risultati dopo l’annus mirabilis che fu il
2011. Harrison ha 20 anni e sta cercando di accumulare l’esperienza
necessaria per fare il definitivo salto di qualità (tanto per citare un
dato: sarà il suo quarto match a Wimbledon, il quattordicesimo
sull’erba). Attualmente è numero 48 del mondo e si porta sulle spalle un
ingombrante macigno: essere il futuro del tennis americano.
Il giovane statunitense arriva però da un buon allenamento sull’erba,
ha raggiunto infatti le semifinali a Eastbourne meno di una settimana
fa, perdendo dal nostro Andreas Seppi. Quest’anno Ryan non è stato
fortunato nei sorteggi agli Slam, ha perso infatti da Murray al primo
turno australiano, da Simon al Roland Garros, sempre al primo turno, e
ora gli tocca il numero 1 al mondo già al secondo round. Consigliato
l’uso di cornetti napoletani.
Gli Head to head vedono in vantaggio per 1-0 il serbo. L’unico
incontro essendo avvenuto l’anno scorso a Cincinnati sul cemento
preparatorio agli US Open e ha fatto registrare la netta superiorità di
Nole per 6-2 6-3.
La speranza è quella di vedere i progressi di Harrison che qualche
grattacapo ci auguriamo possa dare a Novak. Il gioco dell’americano,
infatti, è costruito sui ben solidi servizio e diritto (marchio di
fabbrica: Nick Bollettieri), ma ha anche un buon gioco a tutto campo, sa
fare il serve and volley e ha un buon tocco; pecca ancora un po’ in
difesa e i passanti non sono ancora sicurissimi. Certo, contro i
traccianti e le bordate di Nole, dovrà dare il meglio di sé, ma sarà di
certo un test probante per il numero uno, praticamente al rientro dopo
due settimane di riposo dalle gare.
Articolo pubblicato su Vavel il 27 giugno 2012
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