martedì 12 giugno 2012

Il sogno di Futbolandia: appunti di vita e di calcio

Jorge Valdano

Il sogno di Futbolandia: appunti di vita e di calcio 

 


Tit. orig. : El miedo escénico y otras hierbas, 2002
Milano, Mondadori, Piccola biblioteca Oscar Mondadori, 2004, pp. 290, euro 8,40


"È chiaro chi sia stato il vincitore di una lotta che ho cercato di evitare": così Jorge Valdano
commenta l'annuncio del suo siluramento da parte del Real Madrid, dopo le polemiche con Josè Mourinho. È notizia di un paio di settimane fa, 26 maggio 2011.

"Si è creata una guerra alla quale ho cercato di sfuggire - ha detto l'argentino nella sua prima conferenza stampa da ex-direttore generale merengue - perchè credevo non fosse una buona cosa per il Real Madrid. Rispetto molto questo club, gli voglio bene, mi ha insegnato tutto. Io mai ho fatto del Real un campo di battaglia. Sono stato leale al club e a Florentino Perez fino all'ultimo giorno. Non conosco le intenzioni di Mourinho. Io ho fatto degli sforzi per cercare di sistemare le cose. Ho chiesto una riunione a tre, ma non è stato possibile. Sono molto triste di dover lasciare una istituzione con la quale, in vari periodi, ho lavorato per 27 anni. È dura andare via".

Così sono andato a ripescare l’unico libro di Valdano che possiedo: Il sogno di Futbolandia : Appunti di vita e di calcio. Già quando lo lessi la prima volta rimasi folgorato: allora anche i calciatori possono essere grandi scrittori.

Certo, alle volte si rimane con un sapore un po’ troppo dolciastro di: “Ah, com’era romantico il calcio una volta”. Ma Valdano dà anche spiegazioni del perché e del per come secondo lui si è arrivati a una certa idea di calcio. Di lui ci possiamo fidare: come s’è detto di altri, a parte il pallone e l’arbitro, Valdano ha fatto tutto nel calcio, calciatore, allenatore, manager, commentatore, etc…

È un libro che si legge d’un fiato, pieno di aneddoti curiosi e bellissimi e di sue considerazioni su giocatori presenti, passati e futuri…

Valdano è inoltre in possesso di una mente profetica. Ad esempio già lì, in quel libro del 2002 (pubblicato in Italia nel 2004), si leggono due cose fondamentali che spiegano il fenomeno Barcellona e il fenomeno Barcellona-Guardiola, le riporto più sotto: ma chiudo pensando che si può scrivere bene e in modo interessante di calcio essendo calciatori, basta avere un cervello curioso, funzionante e sognante, come quello di Jorge Valdano.
Due estratti:

Questo lo mettiamo in relazione al buon Mou?
“L’influenza storica degli allenatori sul gioco è sempre più repressiva. Hanno visto crescere il loro protagonismo fino a fare indignare i vecchi eroi di questo ambiente. Lucho Sosa [N.d.E.: difensore argentino di molti anni fa] spiegava : ‘Prima l’allenatore nella squadra contava meno di un qualsiasi giocatore, e adesso conta più di tutti e undici messi insieme. Che cosa vi aspettate da un tipo che prima di effettuare una sostituzione fa i disegnini al giocatore per spiegargli come deve giocare?’”.

p. 200


E questo è quello che scrive su Pep Guardiola giocatore, e così giuoca, aggiungo io, il suo Barcellona:
“Il calcio ruotava intorno a Pep. In questo football di giocatori sottomessi e prevedibili, per fortuna esiste ancora qualche sovversivo che difende punti di vista originali. Da molto tempo diamo per buona l’idea seconda la quale ‘le squadre si costruiscono da dietro’. Guardiola analizzava il gioco dalla sua posizione (il cerchio di centrocampo) ed era arrivato a un’altra conclusione: ‘Il calcio comincia dalle ali’. Ciò significa che analizzava il gioco con il pallone tra i piedi, guardando sempre verso la porta avversaria, e comprendendo che, per attaccare, bisogna sfruttare il campo in tutta la sua larghezza. Il calcio è inganno, è indurre a credere una cosa e invece farne un’altra. Lui trasportava questa logica menzognera al gioco collettivo: cominciava con un tentativo da un lato (per distrarre l’attenzione) e finiva per sorprendere sempre dal lato opposto. Se il pallone potesse pensare, nel giungere tra i piedi di Guardiola saprebbe con certezza almeno tre cose: che ripartirà immediatamente (Pep lo tocca molto, ma lo tiene pochissimo), che il suo viaggio dal piede di Guardiola a quello di un compagno sarà rapido (colpisce radente, forte e secco) e che lo finirà verso una zona libera, perché la sua specialità sono gli spazi vuoti.”

p.179


Recensione pubblicata su IG43 - 2011
http://www.italiagermania4-3.com/storie-e-personaggi/la-biblioteca/300-jorge-valdano-il-sogno-di-futbolandia-appunti-di-vita-e-di-calcio

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