venerdì 15 giugno 2012

In odor di GOAT: Don Budge

TENNIS - Breve profilo di Don Budge. L'americano è stato il primo giocatore a riuscire nell'impresa del Grand Slam. Il suo palmares è fortemente penalizzato dalla guerra (dove rimase ferito) e dal passaggio tra i professionisti (dove battè tutti i migliori). È considerato uno dei più bei rovesci a una mano di tutti i tempi. E secondo voi, qual è il più bel rovescio a una mano in circolazione?  



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Riprendiamo questa sottosezione della rubrica che si intitola "In odor di GOAT" e che vorrebbe presentare brevemente alcuni tennisti, soprattutto del passato, in predicato del titolo (affascinante e lusinghiero quanto impossibile da assegnare) di GOAT (Greatest Of All Times). Non poteva mancare John Donald “Don” Budge (1915-2000). Ha diritto a esserci per il solo fatto di essere stato il primo giocatore a vincere il Grand Slam, nel 1938! Ma sarebbe limitativo della sua grandezza ricordare solo questo entusiasmante successo. E infatti lui diceva : “In molti mi dicono che era molto più semplice vincere il Grand Slam ai miei tempi. Io rispondo sempre: beh, se è così, perché non l’ha fatto nessun altro?”
Visse a cavallo dell'era pre-Open e giocò sia tra i dilettanti che tra i professionisti; e a riguardo disse che pretendere che i giocatori giocassero gratis era non più razionale di quanto lo fosse pretendere che si giocasse a baseball gratis, o che si guidassero gli autobus gratis, o che si facesse gli assicuratori gratis...Purtroppo la sua carriera fu interrotta dalla seconda guerra mondiale e leggendo i crudi numeri non ci si può render conto di quanto davvero sia stato un Immortale...Negli annali son riportati solo i 6 titoli dello Slam in singolare nel biennio 1937-1938 (e gli 8 titoli tra doppio e doppio misto), ma dobbiamo appunto considerare che ci fu la guerra di mezzo e il suo subitaneo, nel 1939, passaggio al professionismo in cui dominò tutti gli avversari (compresi Vines e Perry che allora erano i migliori professionisti).
L'unico tennista a livello internazionale a tenergli testa fu il barone Von Cramm (che vorrei presentarvi nella prossima puntata) con il quale condivise la cavalleria nel gioco e nella vita e una serie di partite memorabili.E allora dobbiamo affidarci ai commenti di chi lo vide giocare per capire quanto e come dominò il tennis del suo tempo. Nel 1943, dopo essersi arruolato nell'esercito, riportò una ferita alla spalla che lo menomò pesantemente e non lo fece ritornare mai più ai livelli d'anteguerra. Giocò ancora qualche anno dopo la guerra partecipando anche a un Wimbledon per veterani nel 1973. Si dedicò poi a insegnare tennis ai bambini. Nel 1999, all'età di 83 anni fu coinvolto in un incidente stradale da cui non si riprese; morì nel 2000. Di Don Budge, Bill Tilden disse che era il più raffinato giocatore per 365 giorni l’anno ed era davvero ammirato da tutti anche per lo stile che lo caratterizzava. Alto e biondo, molto elegante in campo, veloce e potente, aveva nel rovescio il suo punto di forza.
Variava molto il suo gioco e sosteneva che “La bellezza del tennis è l’inesauribile varietà di modi di giocare a cui uno può ricorrere”. Certo lui poteva permetterselo...Di carattere era molto introverso, amava il jazz ed era un po' impacciato, ma come tutti i grandi giocatori sapeva che per essere il migliore doveva dedicarsi con tenacia a quello che faceva. Timido, ma tenace dunque, e infatti Helen Wills fu uno dei sui modelli comportamentali. Disse che anche se da fuori sembrava calmo, dentro ribolliva...Piccolo aneddoto: a Wimbledon, nel 1935 durante un match in cui stava giocando vide tutti alzarsi in piedi. Imbarazzato, alzò la racchetta in segno di ringraziamento, poi capì, quando vide anche l'avversario inchinato verso il palco reale, che stava entrando la regina e alla bell'e meglio si inchinò anche lui... La regina, beninteso, finì per adorarlo...Il suo aplomb e la sua cavalleria lo fecero diventare l'idolo di tutti e curiosamente Joe Di Maggio da bambino lo aveva eletto come suo idolo: anche Joe Di Maggio voleva fare il tennista!Dico curiosamente perché Don Budge da giovanotto aveva giocato a baseball e colpiva con la mazza da mancino, perciò la presa della sua mano destra era allenata a colpire violentemente e con precisione. Da molti, il suo rovescio a una mano è considerato tra i migliori, se non il migliore di tutti i tempi.
Propongo una piccola classifica: secondo voi, qual è il miglior rovescio a una mano attualmente in circolazione?
Valide tre preferenze; la mia personalissima classifica:
1. Gasquet
2.Federer
3.Youzhny

Pubblicato su Ubitennis il 16 maggio 2011

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