Vladimir Dimitrieviç
La vita è un pallone rotondo
Traduzione di Marco Bevilacqua,
titolo originale "La vie est un ballon rond" (1998)
Milano, Adelphi, 2000 , 4ª ediz. , pp. 146 euro 10,00
Dimitriević è stato centrocampista di valore nella Iugoslavia degli
anni ‘50. Poi fuggì in Svizzera e fondò una casa editrice e una
libreria. Questo spiega il suo stile: aspro e malinconico come i
Balcani, raffinato e a volte contorto come un letterato francese. In
molti e brevi racconti ci dà dei fermi immagine calcistici, come se
estraesse dalla sua valigia di emigrante delle foto. Alcune foto sono in
bianco e nero, altre sono più recenti e a colori.
L’impressione che ci
dà è quella di chi ama il calcio, ma il calcio vero che sia passione,
fantasia e sofferenze di uomini reali, e non di uomini-immagine.
Lui ama di più Maradona perchè è un uomo che sbaglia, ma anche che
trascina una intera città; non ama Pelè o Beckenbauer perchè saranno
sempre dei colletti bianchi troppo corretti politicamente.
Il suo immaginario è formato da calciatori che vivono di fantasia e
nella fantasia e nei ricordi delle gesta tramandate oralmente o
attraverso la radio. Qui esce la sua vena epica, nella migliore
tradizione dei racconti balcanici condensati in una pagina e mezzo che
alle volte pecca di astrazione.
Due piccoli estratti:
“El gran Milovan”, p. 112
Milovan Jaksic era famoso per aver gridato all’indirizzo dei
brasiliani, quando quelli avevano ridotto lo svantaggio portandosi
sull’1 a 2: “Samo preko mene mrtvog!”. Che, tradotto in una lingua
latina che i brasiliani avrebbero potuto comprendere, suonerebbe più o
meno come: “Dovrete passare sul mio cadavere!”.
I colletti bianchi, p. 117
Quando don Diego (Maradona) fa il suo ingresso in un qualsiasi bar,
tutti gli vogliono offrire un bicchiere. Ma a Beckenbauer no, aspettano
che il giro lo paghi lui.
Recensione pubblicata su IG43 - 2011
http://www.italiagermania4-3.com/storie-e-personaggi/la-biblioteca/85-vladimir-dimitrievi-la-vita-e-un-pallone-rotondo
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