Com'è noto e com'era pronosticabile, se non prevedibile, Nadal ha vinto
il suo settimo Roland Garros battendo Djokovic in quattro set e in due
giorni. Avrebbe potuto essere un'edizione storica del torneo parigino,
ma all'ultimo si sono palesate tutte le contraddizioni del tennis
contemporaneo. Sia dal punto di vista del gioco sia dal punto di vista
dell'organizzazione. Farà infatti discutere ancora per diversi giorni la
decisione degli organizzatori di non anticipare la finale maschile
almeno alle 14, se non alle 13, nonostante alle 17 fosse annunciata la
pioggia. Le televisioni americane si sarebbero lamentate, ma forse la
finale sarebbe stata meno falsata. Si è trattato infatti di una ripresa
in cui Nole non è riuscito a tenere il break di vantaggio e in più ha
commesso addirittura doppio fallo sul primo match point concesso allo
spagnolo.
Possiamo anche dire che questo doppio fallo sia un po’ la
metafora non solo della finale, ma anche del percorso dei due tennisti
nel torneo. Nole ci è arrivato più che per merito suo per
insufficienza di cattiveria agonistica negli avversari. Ricordiamo il
nostro Seppi avanti di due set, ma soprattutto le quattro occasioni che
Tsonga ha avuto per battere il serbo: Toni Nadal le ha definite
“sciagurate”. Nadal invece ci è arrivato perché ci ha creduto così tanto
che gli avversari non sono stati capaci di vincergli neppure un set: si
sono sciolti davanti a lui come neve, anche perché veri ostacoli tra il
maiorchino e la finale non sono pervenuti. Ferrer troppo abituato a
perdere contro Rafa, così come Monaco.
Il numero tre del mondo, Federer, si è limitato a impensierire Nole,
che, in quella partita sì, sapeva di non poter perdere. Federer non può
più permettersi di lasciare tutti quei set nel percorso verso le
semifinali, e non può più permettersi nemmeno troppe raffinatezze contro
Nadal o Djokovic. Contro gli altri sì, com’è puntualmente avvenuto con
Del Potro, bravo a superare avversari tosti e malesseri fisici per
presentarsi ai quarti, ma poco convinto di poter avere la meglio sullo
svizzero. Di italiani nella seconda settimana, ahinoi, si sono visti
solo gli juniores che però si sono fermati al più tardi al terzo turno
(Quinzi), mentre Donati perde, ma dal numero 1 delle giovani promesse.
LE DONNE
Sul fronte femminile, invece, tutte le pagine dei giornali
specializzati sono per Maria Sharapova che ha conquistato il suo primo
Roland Garros sulla nostra Errani. Premesso che l’impresa era proibitiva per la giocatrice romagnola
(per motivi tecnici ed emotivi), facciamo tantissimi complimenti a Sara
che ha lottato al suo massimo, proprio come l’abbiamo vista lottare in
tutta questa stagione e senz’altro non ha nulla di cui rimproverarsi.
Non poteva di certo competere con i centimetri che regalava alla russa e
neppure con la maggior abitudine a questi eventi che Masha possiede. Se
ci mettiamo la fatica fisica di giocare ogni giorno per due settimane
tra singolare e doppio, solo un miracolo sportivo avrebbe permesso un finale più lieto ancora
alla bella favola che Sara ci ha regalato. Battendo la Kerber e la
Stosur, di tattica e di nervi entrambe, ci eravamo quasi illusi in un
risultato trionfale: lo è stato lo stesso. In compenso, concludendo
sulla Sharapova, abbia forse trovato una regina più degna nel tennis
femminile.
I DOPPI
Italiani protagonisti anche nei tornei di doppio. Soprattutto la coppia Errani-Vinci
che sbanca Parigi recuperando anche un set di svantaggio nell’ultima
partita. Si consola così, Sara, che forse avrà pregustato una difficile
doppietta al momento di alzare il trofeo assieme a Roberta. Rimane non
solo lo splendido torneo delle due tenniste, ma anche la certezza che
ormai questo team è solido e pronto per affrontare Londra. Si fermano invece in semifinale Starace e Bracciali
che non possono nulla contro i numeri uno Mirnyi e Nestor, poi
vincitori del torneo sui gemelli Bryan. Migliorano però i quarti dello
scorso anno, i nostri, e scrivono un’altra bella pagina del doppio
maschile italiano.
Ancora in semifinale si ferma Bracciali in coppia con la Voskoboeva
perdendo anche qui contro i futuri vincitori del tabellone del doppio
misto: Mirza-Bhupathi. Nel complesso una bellissima edizione per Daniele
Bracciali che di certo al prossimo sorteggio si doterà di amuleti per
capitare nella metà "giusta" dei tabelloni.
Articolo pubblicato l'11 giugno 2012 su VAVEL.com
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